ItaliaItalia, respinta la richiesta di sangue «no vax» in un ospedale
SDA
8.2.2022 - 19:33
In Italia una famiglia ha richiesto sangue «no vax» per la trasfusione del figlio, ma un giudice ha accolto il ricorso dell'ospedale.
Keystone-SDA
08.02.2022, 19:33
08.02.2022, 19:42
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Il sangue fornito dal centro trasfusionale regionale dell'Emilia-Romagna dà garanzie di assoluta sicurezza. È quindi superabile e non si pone il problema di obiezione di coscienza dei genitori del bimbo del Modenese che per motivi religiosi vogliono che il sangue delle trasfusioni necessarie a un intervento chirurgico, per curarlo da una cardiopatia, non venga prelevato da vaccinati contro il Covid. L'interesse del minore, inoltre, è che venga operato al più presto, a tutela della sua salute.
È questa, in sintesi, la decisione del giudice tutelare di Modena che ha accolto il ricorso dell'ufficio legale del Policlinico Sant'Orsola di Bologna, nominando la direttrice generale dell'azienda ospedaliera, Chiara Gibertoni, curatrice speciale del bambino relativamente a questa vicenda: nel momento in cui ci sarà da firmare il consenso informato per l'operazione, potrà farlo lei.
Motivi religiosi
La famiglia, assistita dall'avvocato Ugo Bertaglia, valuta se fare ricorso. L'avvocato ha spiegato che i suoi assistiti non hanno «mai negato il consenso all'intervento e lo hanno ribadito al giudice» che li ha sentiti ieri in udienza. Ma hanno chiesto «per motivi di carattere religioso» che il sangue della trasfusione venisse da soggetti non vaccinati.
Sulla vicenda intanto pende anche il ricorso della Procura per i minorenni che si è attivata con il tribunale minorile, con un provvedimento che chiede di valutare anche un'eventuale limitazione della responsabilità genitoriale.
«Non esistono evidenze scientifiche secondo cui il sangue dei donatori vaccinati contro il Covid non sia sicuro e affidabile», ha detto in un video sui social il presidente dell'Associazione Volontari Italiani del Sangue (Avis) Gianpietro Briola stigmatizzando le fake news che circolano sull'argomento.
L'organizzazione depositerà denunce in proposito alle autorità giudiziarie, poiché tali false notizie «minano non solo la reputazione dell'Associazione ma quella di tutto il sistema sanitario e della comunità scientifica italiana e internazionale».