Giustizia L'islamologo Tariq Ramadan assolto dall'accusa di violenza carnale

ev, ats

24.5.2023 - 12:33

Il Tribunale correzionale di Ginevra ha assolto l'islamologo Tariq Ramadan. L'intellettuale ginevrino 60enne era accusato di violenza carnale e coazione sessuale compiute nei confronti di una donna nell'autunno del 2008 a Ginevra.

Tariq Ramadan è riuscito a convincere i giudici del Tribunale correzionale di Ginevra della sua innocenza (foto d'archivio).
Tariq Ramadan è riuscito a convincere i giudici del Tribunale correzionale di Ginevra della sua innocenza (foto d'archivio).
KEYSTONE/Pierre Albouy

24.5.2023 - 12:33

Ramadan ha sempre sostenuto la sua innocenza. Ha riconosciuto di aver incontrato la querelante, ma ha negato di averla violentata. Ha anche detto di non aver mai avuto rapporti sessuali con la 57enne.

Durante il processo ha spiegato di essere la vittima di una donna rifiutata e ferita. Da parte sua il Ministero pubblico aveva chiesto tre anni di prigione, di cui 18 da scontare. Gli avvocati della querelante ricorreranno in appello contro la sentenza.

Nessun elemento materiale per provare la violenza

Ramadan riceverà circa 151.000 franchi dallo Stato di Ginevra a titolo di risarcimento per le spese legali. D'altra parte, il tribunale gli ha rifiutato qualsiasi pagamento di risarcimento per danno morale.

Preliminarmente, la Corte Penale ha sottolineato che non spetta a lei pronunciarsi sulla moralità dei fatti o su questioni sociali di attualità. Ha ritenuto che il resoconto della denunciante fosse generalmente coerente e dettagliato, anche se condito da alcune contraddizioni, ma che non fosse corroborato da «alcun elemento materiale».

I giudici hanno anche sottolineato che le dichiarazioni rese nel procedimento costituivano prove indiziarie.

Hanno evidenziato l'elevato rischio di confusione e alterazione legato al trascorrere del tempo, ovvero quasi dieci anni, ma anche alla significativa copertura mediatica del caso e ai numerosi scambi avvenuti tra la denunciante e diverse persone coinvolte nel procedimento francese.

L'accusatrice ha lasciato l'aula prima della fine della lettura della sentenza.

L'incontro nel 2008

La donna, soprannominata «Brigitte» dai media, aveva presentato denuncia nel 2018, sostenendo di essere stata portata dall'intellettuale in una stanza d'albergo di Ginevra e sottoposta a brutali atti sessuali, accompagnati da violenze e insulti, la sera del 28 ottobre 2008.

La donna si era convertita all'Islam. Aveva incontrato Ramadan per la prima volta in occasione di una presentazione di un suo libro alcuni mesi prima dei presunti abusi sessuali. Ha poi parlato di nuovo con l'islamologo dopo una conferenza da lui tenuta nell'ottobre del 2008.

La donna è rimasta sempre coerente

Durante il processo, svoltosi la scorsa settimana, il procuratore Adrian Holloway aveva dichiarato che la colpa di Ramadan è grave. Aveva accusato il teologo di aver approfittato della sua aura per abusare della donna e trattarla come un oggetto.

Nella sua requisitoria Holloway aveva insistito sulla coerenza, durante tutto il procedimento, delle dichiarazioni della denunciante e sulla credibilità delle sue parole. Secondo il procuratore la querelante ha sempre affermato che la sua relazione con Ramadan era intellettuale e che non cercava di avere rapporti sessuali con lui.

«Una storia immaginaria»

L'avvocato dell'islamologo, Guerric Canonica, aveva sottolineato che la semplice lettura dei messaggi della 57enne era sufficiente a sollevare un ragionevole dubbio.

Deplorando «una storia immaginaria che non regge all'esame degli atti», si era appellato al «buon senso» della corte.

In Francia Ramadan è accusato di violenza carnale da quattro donne.

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