Medio OrienteMaxi attacco a Gaza, Israele colpisce i tunnel di Hamas
SDA
14.5.2021 - 21:28
Al quinto giorno di guerra con Gaza, Israele ha puntato alla rete sotterranea dei miliziani di Hamas costruita dopo lo scontro del 2014. A Gaza, secondo il Ministero della sanità di Hamas, i morti sono saliti a 119, compresi 31 bambini.
Keystone-SDA
14.05.2021, 21:28
14.05.2021, 21:47
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Mentre continua il lancio di razzi dalla Striscia – circa duemila dall'inizio delle ostilità – la comunità internazionale assiste impotente all'escalation del conflitto. Oggi è stato l'Egitto a chiedere un cessate il fuoco anche parziale per far sfollare i feriti dalla Striscia, ma finora senza successo.
Il fronte di Gaza non è tuttavia l'unico. Alla vigilia del 15 maggio, data della «Nakba» con cui i palestinesi ricordano la nascita dello Stato di Israele nel 1948 e il loro esodo, la Cisgiordania è stata teatro di nuovi scontri con l'esercito israeliano. Secondo fonti di Ramallah, i morti in incidenti avvenuti in varie località sono almeno dieci.
A nord dimostranti libanesi si sono accalcati alla frontiera di Israele sconfinando per poi rientrare – incalzati dal fuoco di avvertimento dei tank israeliani – nel loro territorio. E anche in Giordania una folla di manifestanti si è radunata al confine con i Territori per manifestare solidarietà con «i fratelli palestinesi» al grido «Con lo spirito e il sangue, ti riscatteremo, o Aqsa», in riferimento alla Moschea sulla Spianata a Gerusalemme.
Aviazione, tank e forze di terra contro i tunnel di Gaza
Contro i tunnel di Gaza – luogo privilegiato dei comandi e delle trasmissioni di Hamas – si sono mosse l'aviazione (oltre 160 caccia), i tank e le forze di terra schierate lungo il confine. Insieme, in 40 minuti, con circa 450 colpi hanno centrato oltre 150 «obiettivi sotterranei» nel nord della Striscia, in particolare a Beit Lahiya. Si è trattato dei più intensi bombardamenti finora condotti.
Non si sa al momento quanti miliziani siano rimasti uccisi nell'attacco, che in un primo momento era stato erroneamente annunciato dall'esercito ai media stranieri come l'ingresso delle truppe via terra a Gaza. «Avevo detto – ha ricordato il premier Benyamin Netanyahu – che avremmo colpito Hamas e gli altri gruppi terroristici con colpi significativi ed è quello che stiamo facendo. Ma non è ancora finita».
«I leader di Hamas – ha proseguito – pensano di poter scappare dalla nostra presa. Non possono scappare. Li raggiungeremo ovunque. Ci hanno attaccato nella nostra festa (Jerusalem Day), hanno attaccato la nostra capitale, hanno lanciato missili sulle nostre città e continueranno a pagare un presso pesante per questo».
Appello a Biden per un intervento
Da Ramallah, la presidenza di Abu Mazen ha lanciato un appello all'Amministrazione statunitense di Joe Biden a intervenire «immediatamente e rapidamente per fermare l'aggressione israeliana prima che le cose vadano fuori controllo».
Mahmud Abbas ha detto di ritenere «il governo israeliano pienamente responsabile di questa pericolosa escalation, di questa tensione e del sangue versato dal popolo palestinese». La presidenza ha poi denunciato «le uccisioni brutali e programmate delle forze di occupazione israeliane contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme».
Sulle città di Israele, in specie al sud, anche oggi è stato una continuo risuonare delle sirene di allarme – che ha costretto la popolazione costantemente nei rifugi – seguito da una massiccio barrage di missili e dall'arrivo di droni: le vittime ad oggi restano 6. L'esercito ha fatto sapere che solo nella notte i razzi lanciati sono stati oltre 200. Di questi, almeno 30 sono ricaduti nell'enclave palestinese.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha ribadito in un colloquio con Netanyahu il suo «irriducibile attaccamento alla sicurezza di Israele e il suo diritto a difendersi». Ed ha espresso «preoccupazione per le popolazioni civili a Gaza».