TurchiaAntalya in fiamme, almeno 6 morti e 200 feriti nel paese
SDA
31.7.2021 - 18:43
È una lunga lingua di fuoco la costa dell'Egeo nella Turchia meridionale.
Keystone-SDA
31.07.2021, 18:43
31.07.2021, 18:53
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Da giorni zone turistiche e resort sono messi a dura prova dagli incendi propagatisi per chilometri, difficili da contenere nonostante le massicce operazioni di soccorso, a causa dei venti ma soprattutto delle temperature record che in alcune zone del Paese toccano vette che non si misuravano da decenni o addirittura fino a quattro volte superiori a quanto si sia mai registrato, stando ad alcuni dati citati dal quotidiano britannico Guardian.
Ad oggi si contano sei morti – tra questi anche due guardie forestali – e i feriti sono almeno 200, mentre i roghi ancora attivi sono dieci, tre si trovano nella provincia di Antalya. E sono migliaia i turisti che sono stati sfollati dalle aree di villeggiatura, in alcuni casi a bordo di imbarcazioni.
E così dopo l'emergenza caldo in Nord America, le alluvioni in Europa, gli incendi in Siberia, le scene di distruzione in Turchia inducono a pensare che non si possa più parlare di avvisaglie, ma di un'emergenza climatica ormai conclamata.
Crisi sempre più acuta
In Turchia la paura monta da giorni: è da giovedì infatti che si è innescata l'escalation, dopo che le fiamme hanno letteralmente circondato alcuni resort turistici sul mare Egeo, bruciando ettari su ettari nelle regioni di Antalya, Bodrum, Muğla, e questo nonostante i massicci mezzi di soccorso messi in campo nella corsa contro il tempo per salvare il salvabile.
Sono migliaia i vigili del fuoco al lavoro, mentre nelle città e nei villaggi i residenti temono di perdere tutto, letteralmente: terra, case, bestiame. Fagocitate dalle fiamme. «Tutto quello che avevo è adesso cenere – ha detto un contadino ai media locali citato dal Guardian. Tutto questo non è normale. È come un inferno».
Nell'intero Paese i vigili del fuoco sono intervenuti per domare circa 50 incendi. Decine di ricoveri sono stati disposti per intossicamento da fumo. Intanto le inquietanti immagini hanno fatto il giro del web, guidate dall'hashtag #PrayForTurkey impostosi su Twitter, insieme con le mappe dei roghi attivi nel Paese.
Indice puntato su mutamenti climatici
Si è indagato per dolo, è stato chiamato in causa anche il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), con il sospetto di azioni mirate a creare caos. Ma nessuna prova è stata prodotta a conferma di tale ipotesi.
Nero su bianco sono invece i dati degli esperti di clima, che da tempo hanno previsto picchi insoliti delle temperature nei paesi del Mediterraneo, come dall'ultimo rapporto del gruppo di esperti intergovernativo dell'Onu sui cambiamenti climatici. E per ora non si intravede tregua all'orizzonte: l'ufficio meteorologico turco non segnala miglioramenti per la prossima settimana, al contrario, ad Ankara e in diverse altre zone si potrebbe arrivare fino a dodici gradi sopra la media stagionale.
Roghi anche in Grecia
Gli incendi boschivi imperversano anche in Grecia, dove quattro villaggi nel nordovest del Peloponneso, vicino alla città di Patrasso, sono stati sgomberati. Lo annunciano i vigili del fuoco greci, che per contrastare il fronte di fiamme, alimentato dalla calura estiva e dal vento, hanno mobilitato 95 uomini, 33 autobotti, quattro aerei e diversi elicotteri antincendio.
Nel frattempo si sono predisposti ad accogliere feriti gli ospedali di Patrasso e della cittadina di Aigio ed è stata messa in allerta anche la Guardia costiera, alla ricerca di bagnanti intossicati dal fumo che si fossero lanciati in mare per sfuggire alle fiamme.