PandemiaAl via i test di massa in Svizzera, ma non in Ticino
Swisstxt
15.3.2021 - 10:45
Da oggi 15 marzo la Confederazione assumerà i costi dei test rapidi effettuati nelle strutture riconosciute, anche delle persone asintomatiche. In Ticino non sarà però ancora possibile fare test di massa per aziende e scuole questa settimana.
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15.03.2021, 10:45
15.03.2021, 14:06
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Alle imprese e alle scuole sarà inoltre consentito effettuare test a tappeto. La nuova strategia federale sui test è stata confermata venerdì in conferenza stampa dal ministro dell'Interno Alain Berset. E l'interesse dimostrato da aziende e scuole è molto alto.
In sostanza, però, la questione è ancora molto teorica e, come rivela la RSI, in Ticino in particolare non ci sarà una rivoluzione in fatto di test di massa per questa settimana.
Problemi logistici per le aziende ticinesi
Il problema per le aziende, come spiega alla RSI Luca Albertoni, direttore della camera di commercio ticinese, è che non si sa come procedere: «In generale il sistema è ancora un po' teorico: alcuni test non sono ancora stati omologati, bisogna capire dove si possono comprare, quanti ce ne sono a disposizione, perché per ottenere i vantaggi sulla riduzione delle quarantene bisogna testare ogni settimana, e di conseguenza il numero di test diventa importante».
«I tamponi di massa non sono disponibili», spiega alla RSI il presidente del Governo ticinese Norman Gobbi. «Credo che sia importante capire come la strategia dalla Confederazione sia orientata soprattutto per il test di massa, verso il momento delle riaperture e non tanto come un desiderio momentaneo. Quindi da lunedì c'è la base legale, ma l'operatività non può essere garantita per la mancanza dei kit», spiega Gobbi.
La prudenza resta la regola migliore
Nei Grigioni il sistema però è già operativo. Perché questi ritardi in Ticino? «La decisione finale del Consiglio federale è arrivata venerdì. Quello che per noi è importante è intervenire laddove necessario, quindi non si può comandare dall'oggi al domani tutto il sistema», ha riposto Gobbi.
Spiegando poi che nei vari test di massa nelle scuole medie si siano scoperti pochi casi Gobbi precisa: «L'efficacia di questo sistema non è proprio così come magari qualcuno si può immaginare. Non deve essere nemmeno un passaporto di libero passaggio, proprio perché la prudenza, come richiamato da tutte le autorità, sanitarie in primis, è ancora la miglior regola», dice Gobbi.
Per le scuole, invece, il Dipartimento dell'educazione (DECS) procede con la strategia attuale: si testa su larga scala solo in caso di sospetto focolaio.