«Il Caffé» svela un ulteriore retroscena nella vicenda della demolizione di parte dell'ex Macello: una chiamata della polizia ad un impiegato comunale di Lugano attivo nel Genio civile sarebbe avvenuta tra le 20 e le 20.30 di sabato, circa un paio d'ore prima del via libera formale del Municipio di Lugano.
SwissTxt / pab
13.06.2021, 14:53
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«Alle 20.00 la polizia chiamò il Genio civile». Il domenicale il Caffé svela un ulteriore restroscena della vicenda che ha portato alla demolizione della parte non protetta quale bene culturale del Macello su ordine del Municipio nella notte di sabato 29 maggio a Lugano.
Tra le 20.00 e le 20.30 un impiegato comunale della città di Lugano attivo nel Genio civile avrebbe ricevuto una telefonata da parte della polizia, che gli avrebbe chiesto di contattare una ditta edile per farsi mettere a disposizione operai e mezzi per dei «lavori di assestamento».
Lo scambio di battute di quella sera, sempre secondo il giornale, è stato riferito dallo stesso impiegato, definito di «medio rango», al Municipio negli scorsi giorni.
La telefonata, secondo quanto scrive il domenicale, sarebbe dunque partita un paio di «ore prima di avvisare i municipali sulla demolizione», che sarebbero stati informati verso le 21:30.
Il sindacato UNIA due settimane fa ha affermato - con una mail che lo proverebbe - che una delle tre imprese edili è stata contattata dalla polizia comunale di Lugano già alle 17.50. La polizia ha però seccamente smentito le dichiarazioni e le ricostruzioni della vicenda fatte da Unia.