TicinoCovid, Merlani: «Domina la variante inglese, aumentano i casi e i ricoveri»
pab
2.4.2021
La variante inglese del Covid-19 è presente nel 92% dei casi in Ticino. Il medico cantonale Merlani avverte: «È più pericolosa. Pazienti più giovani in ospedale. Per Pasqua ci vuole ancora prudenza». La dottoressa Lisa Kottanattu, caposervizio dell’Istituto pediatrico della Svizzera italiana: «Più contagi anche tra i bimbi, quindi testiamo di più anche loro. Per ora nessun vaccino sotto i 16 anni».
02.04.2021, 12:42
02.04.2021, 14:00
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Questa mattina, a Bellinzona, si è tenuta una conferenza stampa per un aggiornare la popolzione sulla situazione epidemiologica. Il momento informativo è stato aperto dal medico cantonale Giorgio Merlani che ha fatto il punto sui dati: «Dopo un relativo periodo di stabilità, di un paio di mesi, da inizio marzo c’è stata una risalita in tutti gli indicatori, sia in termini percentuali sia in cifre assolute. Basti pensare che abbiamo raddoppiato la media dei casi giornalieri. In quattro settimane siamo passati da 40 a 80. Anche i ricoveri sono tornati a crescere».
«Cosa importante: l’età dei pazienti ospedalizzati però è diversa, anche grazie alla campagna vaccinale, ma anche perché la variante inglese è più pericolosa, più aggressiva e può portare a decorsi più gravi. Le persone in ospedale sono piuttosto nella fascia tra i 60 e i 75 anni», ha reso attenti Merlani.
«Essendo persone meno fragili, il tempo di degenza sembra essere minore. La prognosi è migliore, ma ci aspettiamo comunque che in questa terza ondata le cure intense tornino a riempirsi». Merlani ha quindi invitato a mantenere sempre alta la guardia.
«Fatevi testare anche se siete vaccinati»
Merlani ha poi spiegato che dal profilo medico si considera un paziente protetto a 14 giorni dall’iniezione della seconda dose di vaccino. «Nonostante questo, anche se è passato il periodo, l’invito ai pazienti che dovessero presentare sintomi compatibili con il Covid è sempre e comunque quello di farsi testare».
L’invito ai cittadini è quindi quello di testarsi per ogni dubbio, e quindi anche in maniera preventiva.
«L’utilizzo regolare dei "test fai da te" è consigliato, ma solo se non si hanno sintomi», ha specificato Merlani, «ma attenzione che la loro affidabilità è inferiore ai test antigenici rapidi svolti in farmacia, e di parecchio rispetto a quelli PCR».
Il Cantone intende inoltre mettere in atto un progetto che prevede che tutta la popolazione ticinese si sottoponga al test nello stesso giorno. Non sono ancora disponibili ulteriori informazioni, proprio perché il progetto è ancora in fase di allestimento.
«Mercoledì non correte in farmacia per i test fai da te»
«Se ho sintomi, vado a farmi il tampone dopo aver contattato il mio medico. Se non ho sintomi, ma ho bisogno di un tampone rapido per svariati motivi, come andare in vacanza in un altro Paese o per lavoro, vado a farlo in farmacia. Se una farmacia è sovraccarica cercatene altre», ha esortato il medico cantonale.
«Ce ne sono che hanno posto. Sul sito del Cantone c’è l’elenco di quelle in cui si possono effettuare questi test. L’unico test che i cittadini devono pagarsi è quello PCR, che chiedono alcuni Paesi. Tutti gli altri sono rimborsati».
«Gli autotest, che arriveranno tra qualche giorno, non sono da effettuarsi se si hanno sintomi. - ha ripetuto Merlani, invitando la popolazione a non avere fretta - Non ci saranno 350'000 autotest nelle farmacie ticinesi mercoledì prossimo. Arriveranno nell’arco di qualche giorno», ha sottolineato Merlani.
Ancora prudenza nelle feste pasquali
Merlani ha poi fatto un parallelo tra il periodo della Pasqua e quello di Natale: «Penso che nelle feste della fine dell'anno ci siamo comportati bene. Si è riusciti ad avere dei contatti, senza avere un'esplosione dei contagi perché abbiamo fatto molta attenzione. Qui la differenza è che alcuni anziani nelle famiglie ora sono vaccinati, ma la prudenza resta d'obbligo».
«Limitate perciò i contatti allo stretto necessario, evitate grandi feste tra sconosciuti, testatevi al minimo sintomo. Così proteggete voi stessi e gli altri. Vista la bella stagione, un buon consiglio è quello di incontrarsi all'aperto, per essere più sicuri», ha sottolineato il medico cantonale.
«Variante inglese dominante quindi più casi nelle scuole»
«Un anno fa come adesso stavamo iniziando a scendere dal picco. Ma anche perché avevamo introdotto misure molto più drastiche di quelle che abbiamo ora. Quello che posso dirvi è che quindi quest’anno sarà diverso, perché la situazione è diversa, le misure non sono così dure», ha spiegato il medico cantonale parlando di una possibile evoluzione.
«La massa di virus circolante è aumentata e la variante inglese è più contagiosa. È dominante. Il 92% dei casi infatti è di variante inglese. Ecco perché ci sono più casi anche nelle scuole. Ma non sono comunque molti se si pensa che ci sono circa 55'000 allievi, e 3’000 classi, ogni giorno circa 5-7 classi finiscono in quarantena».
«Un bel lavoro per noi, - ha aggiunto Merlani - ma percentualmente sono cifre molto basse e per questo possiamo permetterci, con tutte le misure di protezione del caso, di mantenere gli istituti aperti». In questo senso anche le vacanze di Pasqua aiuteranno.
Non si cerca più la variante inglese
Il medico cantonale ha anche spiegato che l’adozione di test di massa nelle scuole è stata scartata, «in quanto dalle evidenze dava scarsi risultati».
Merlani ha poi proseguito specificando che «siccome la variante inglese è preponderante al 92%, non viene più fatto il test per sapere di che variante si tratta, con l’unica eccezione di casi particolari come focolai importanti, decorsi gravi o se una persona già vaccinata è stata nuovamente contagiata».
Piccoli allentamenti nelle case anziani
Merlani ha poi spiegato molto brevemente che per Pasqua nelle case anziani, dove verrà effettuato un ulteriore ciclo di vaccinazioni per persone che non hanno potuto farlo finora poiché assenti o malati, verranno concessi degli alleggerimenti delle restrizioni.
«Abbiamo una grande copertura. La campagna di vaccinazioni è infatti andata molto bene. I residenti potranno quindi trovarsi a tavoli da cinque all’interno delle strutture, le visite saranno concesse in modo più largo. Quindi cerchiamo di dare un po’ di serenità a fronte del fatto che nelle strutture ci sono zero casi».
Vaccino: «L'80% delle persone a rischio si sono annunciate»
Merlani ha poi parlato brevemente anche della campagna vaccinale, spiegando che oltre l'80% dei malati cronici ad alto rischio si sono annunciati per la vaccinazione. Per quel che riguarda gli over 65 si è al 30% circa. «L'adesione è quindi ottima. Per quel che riguarda le persone integralmente vaccinate (con due dosi quindi) siamo al 6,7% rispetto alla popolazione globale, pari a 23'618 persone».
«Ricordo che i calcoli si fanno in base alla popolazione totale cantonale di circa 340'000 abitanti, di cui oltre 50'000 sono sotto i 16 anni, che per ora non vengono vaccinati. In realtà quindi siamo quasi al 10% della popolazione vaccinabile. Le persone che hanno ricevuto una prima dose sono 43'000».
«Gli effetti collaterali sono veramente pochi e soprattutto pochi in termini di gravità. È logico poi anche tenendo conto della fragilità delle persone vaccinate. Tutti questi casi vengono verificati e sorvegliati, per vedere se ci sono dei legami con il vaccino. La vaccinazione è molto sicura», ha concluso Merlani.
«Varianti più contagiose nei bimbi, ma decorsi gravi non se ne sono visti»
La parola è quindi passata alla caposervizio dell’Istituto pediatrico dell’Ente ospedaliero cantonale (EOC) Lisa Kottanattu, che ha fatto il punto sulla situazione epidemiologica pediatrica.
«Rispetto alla prima ondata, possiamo certamente dire che le varianti sono decisamente più contagiose anche in età pediatrica e infatti abbiamo registrato più casi di contagio. I decorsi non sono però peggiorati, anzi: se nella prima ondata avevamo avuto una decina di ricoveri, nella seconda sono stati 3 o 4 e tutti con un decorso clinico positivo», ha precisato Kottanattu.
La dottoressa ha poi spiegato che in presenza di sintomi possono venire testati anche i bambini sotto i 6 anni: «Per questa fascia di età il test più affidabile è il classico tampone nasofaringeo PCR, mentre sopra i 6 anni si possono utilizzare quelli salivari, meno invasivi per i bambini», ha specificato.
«Per ora non si vaccina sotto i 16 anni»
Sollecitati sul tema, sia Merlani che Kottanattu si sono espressi anche su un ipotetico vaccino in età pediatrica, o perlomeno nella fascia adolescenziale, cioè tra i 12 e i 15 anni, visti i buoni risultati del vaccino Pfizer.
«I dati sull’efficacia vengono da Israele, dove hanno già iniziato a vaccinare gli adolescenti, ma da noi non è prevista al momento una somministrazione differente dall’utilizzo omologato».
Per Merlani inoltre nei bambini il decorso della malattia è sempre piuttosto blando, quindi la necessità non si pone: «Potrebbe però essere diversa la valutazione in ottica di salute pubblica, dove potrebbe fornire un contributo alla copertura vaccinale della popolazione».
La dottoressa Kottanattu ha poi concluso spiegando che «al momento l’indicazione resta di non vaccinare sotto i sedici anni. Se si tratterà di evitare contagi secondari, si farà una riflessione in merito».
Oltre 80 casi venerdì
Sono 83 i nuovi casi di Covid registrati in Ticino nelle ultime 24 ore (ieri erano 103), mentre non si segnalano ulteriori decessi legati alla patologia.
Cresce ancora invece il numero delle persone ospedalizzate. Sono 89 infatti i pazienti degenti nei nosocomi cantonali (+3), a fronte di 12 ricoveri e 9 dimissioni rispetto al giorno precedente. In cure intense sono ricoverati 10 pazienti.