LavoroAumentano i frontalieri in Svizzera, ma calano in Ticino
ATS
4.8.2020 - 11:37
I frontalieri in Svizzera a fine giugno erano 332'177, un quinto dei quali lavorava in Ticino. In base ai dati del secondo trimestre pubblicati oggi dall'Ufficio federale di statistica (UST) il loro numero è cresciuto dell'11,6% negli ultimi cinque anni.
L'aumento rispetto al trimestre precedente è dello 0,6%, mentre in confronto a un anno prima è del 2,9%, precisa l'UST. In Ticino c'è invece stata una contrazione trimestrale -0,8% e una progressione annuale (+1,8%) nettamente inferiore alla media.
Riguardo alla provenienza, oltre la metà di tutti i frontalieri era domiciliata in Francia (+3,4% rispetto al giugno 2019), quasi un quarto in Italia (+2,7%), circa un quinto in Germania (+1,7%) e pochi (2,5%) in Austria (+2,2%).
I loro impieghi erano per circa due terzi nel settore terziario (+3,1%) e per un terzo nel secondario (+2,4%). Quello agricolo ne assorbiva un'infima parte (2258, +7,5%). Circa due terzi dei frontalieri erano uomini (+3,4%) e un terzo donne (+2,0%). Essi costituiscono grossomodo il 6,5% della popolazione attiva.
La regione che accoglie nettamente il maggior numero è sempre quella del Lemano (125'064, +3,6% rispetto a un anno prima). La Svizzera nordoccidentale (70'721, +2,3%) è tallonata dal Ticino (67'311, +1,8%). Più staccati l'Espace Mittelland (28'620, +3,6%) – ossia Friburgo, Neuchâtel, Giura e Berna – e la Svizzera orientale (27'742, +4,2%).
L'UST sottolinea però che dati pubblicati oggi sono provvisori e la progressione di frontalieri messa in evidenza è superiore a quella reale. Ciò in particolare per i ritardi nell'elaborazione del Sistema di informazione centrale sulla migrazione SIMIC del Ticino. Inoltre, la crisi del coronavirus potrebbe aver eliminato diversi impieghi per i frontalieri, ma alcuni hanno mantenuto il permesso di lavoro e risultano ancora nel SIMIC. L'UST vedrà di correggere retroattivamente i dati nel terzo trimestre.