Ticino In consultazione una nuova legge per la Polizia

Swisstxt

6.7.2022 - 18:32

Il Consiglio di Stato ticinese ha sottolineato mercoledì che è necessario predisporre una nuova legge sulla polizia, anche solo per il fatto che quella attuale è vecchia di più di 30 anni.

Immagine d'illustrazione (archivio).
Immagine d'illustrazione (archivio).
© Ti-Press / Elia Bianchi

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Dopo dieci anni di lavori il Dipartimento delle istituzioni ha quindi presentato la nuova normativa che disciplina il lavoro degli agenti di polizia, lanciando la procedura di consultazione.

Una legge che dovrà valere per tutti: sia per la polizia cantonale, sia per quelle comunali, in attesa che la politica decida di un'eventuale polizia unica per tutto il Ticino.

Nel corso della conferenza stampa di Bellinzona, riporta la RSI, è stato ricordato che la legge sulla polizia in Ticino risale al 12 dicembre 1989: nel frattempo il mondo è molto cambiato, come anche il rapporto tra cittadini e autorità. 

Negli anni sono emerse nuove problematiche

L'emittente di Comano a chiesto a Matteo Cocchi, comandante della Polizia Cantonale, quali sono i criteri che hanno guidato la riforma. «L’attuale legge è vecchia - spiega Cocchi - ci sono ancora definizioni di situazioni che non esistono più o che sono cambiate negli anni. Serve quindi un riordino, inoltre bisogna renderla più semplice e comprensibile e applicarla a quella che è l’evoluzione della società, che negli ultimi 30 anni è cambiata».

La legge vuole anche occuparsi di tematiche nuove, come la cybersicurezza o la pedopornografia online. La norma vuole definire gli ambiti di lavoro della polizia, quindi si rivolge alla polizia cantonale ma anche a chi lavora in questo ambito a livello comunale. Riguardo all'eventuale creazione di un corpo unico su scala cantonale, non vengono date indicazioni che possano sciogliere il nodo.

Una migliore protezione dalla violenza

Sono previste anche novità, tra le altre, nel contrasto alla violenza, soprattutto per tenere più a lungo lontano dal proprio domicilio chi minaccia o colpisce famigliari, violenze che spesso toccano le donne. 

Bernadette Rueggsegger, responsabile del servizio giuridico della polizia ticinese, commenta questo aspetto ai microfoni della RSI: «Si è per esempio deciso di portare da 10 a 30 giorni la durata massima dell’allontanamento, una decisione che può essere presa direttamente dall’ufficiale di polizia. Questo è in linea con quanto si fa già in altri cantoni e in Ticino c’è anche stata una mozione in questo senso».

Anche Cocchi rileva come ci si sia confrontati con altre regioni della Svizzera: «Negli ultimi 10 anni vari cantoni hanno cambiato le loro leggi e sulla base di queste esperienze e anche di decisioni del Tribunale federale abbiamo cambiato la legge», afferma.