Lugano Rogo in Via Nassa, il commerciante è reo confesso

SwissTXT / pab

1.4.2021

Immagine d'illustrazione
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archivio Ti-Press

È reo confesso l’amministratore unico della società a cui faceva capo il negozio di Via Nassa distrutto da un incendio il 12 febbraio. L’idea di truffare l’assicurazione fu sua. E fu sempre lui a contattare il cittadino campano poi arrestato assieme a un 34enne e a una 47enne.

I due, come riporta la RSI, si conoscevano già (l’italiano lavorava a Lugano).

Il commerciante gli chiese di disfarsi dei vestiti che si trovavano al «White», lasciandogli decidere come. Il 43enne gli ventilò così, tra le altre, la possibilità di incendiare la merce. Cosa che fece ingaggiando a sua volta un connazionale: l’esecutore materiale, tuttora latitante.

Questi, armato di tanica e accendino, entrò dalla porta senza forzarla, prese un mucchio di abiti, li ammassò nel retro, li cosparse di carburante e appiccò le fiamme. Un colpo grosso. La somma coperta dalla polizza superava infatti – altra novità – il milione di franchi.

Non è dato sapere l’entità esatta del danno che l’amministratore, ora indagato a piede libero, quantificò all’assicurazione. Certo è che il suo non fu un gesto disperato, compiuto per salvare l’emporio dalla crisi. La società era sana.

Indagine anche su altri episodi precedenti

L’inchiesta, coordinata dalla procuratrice Margherita Lanzillo, sta cercando di far luce anche su un paio di episodi precedenti.

Da un lato l’incendio doloso che, nell’ottobre del 2014, divampò in un negozio di Mendrisio, al quale il commerciante si è detto estraneo. Dall’altro i danneggiamenti causati agli spazi che una boutique dell’azienda occupava mesi fa, sempre in Via Nassa.