Epidemia Poggia: «Le casse malatti paghino il test per il coronavirus»

ATS

12.5.2020 - 18:34

Un consigliere di stato noto per le sue posizioni nette in tema di lavoro e socialità.
Un consigliere di stato noto per le sue posizioni nette in tema di lavoro e socialità.
Source: KEYSTONE/SALVATORE DI NOLFI

Gli assicuratori malattia paghino senza se e senza ma tutti i test del coronavirus: lo chiede il consigliere di Stato ginevrino Mauro Poggia.

«Non costerebbe troppo e permetterebbe di migliorare la loro immagine», afferma il 61enne. «È fondamentale non scoraggiare le persone a sottoporsi alle verifiche, più volte se necessario».

Dall'inizio della crisi del coronavirus, il Consiglio federale ha agito in vari ambiti derogando dalle regole abituali, «ma su un solo soggetto si è imposto l'autocensura: l'assicurazione malattia», osserva l'esponente del Mouvement citoyens genevois (MCG) in un'intervista pubblicata oggi dalla Tribune de Genève.

«Siamo in un periodo eccezionale di solidarietà generale, ma dagli assicuratori non arriva nulla»

«Lo screening è un problema di salute pubblica: è molto importante effettuare test su larga scala per scoprire chi è positivo e per il tracciamento dei contatti», sottolinea Poggia. «L'assicurazione sanitaria rimborsa solo gli esami effettuati in caso di sintomi significativi: a mio parere, dovrebbero essere tutti presi a carico, anche quelli relativi a sintomi lievi. Senza franchigia o partecipazione ai costi».

Ma gli assicuratori non devono mantenere le riserve per la seconda ondata del Covid-19? «Sì, poi sarà la terza ondata, è ridicolo», risponde il politico ginevrino. «All'inizio del 2019 avevano 4,9 miliardi di riserve in più di quanto imposto dalla legge. Le riserve esistono proprio per far fronte a cambiamenti inaspettati dei costi sanitari. Siamo in un periodo eccezionale di solidarietà generale, ma da parte degli assicuratori non arriva nulla», si rammarica Poggia.

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