COVID-19Primo caso di variante indiana in Svizzera
fc, ats
24.4.2021 - 12:08
Primo caso di variante indiana del coronavirus scoperto in Svizzera: si tratta di un passeggero in transito in un aeroporto elvetico da un paese europeo, indica l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) su twitter.
Keystone-SDA, fc, ats
24.04.2021, 12:08
24.04.2021, 16:02
SDA
La valutazione sull'inserimento dell'India nella lista dei Paesi a rischio è in corso, precisa l'UFSP.
Il primo caso della variante indiana del COVID 19 è stato trovato in Svizzera. Si tratta di un passeggero che era entrato attraverso un aeroporto di transito. La consultazione sull'inserimento dell'India sulla lista dei Paesi a rischio è in corso.#CoronaInfoCH#Coronavirus
La ragione è la rapida diffusione della variante - il lignaggio B.1.617 - nel subcontinente, ha riferito l'UFSP contattato da Keystone-ATS. L'India figura già nella lista della Segreteria di Stato della migrazione (SEM), ha aggiunto. Ciò significa che solo i cittadini svizzeri o le persone con permesso di soggiorno sono autorizzati a entrare nella Confederazione se provenienti dall'India.
L'identificazione del ceppo B.1.617 risale alla fine di marzo. La sequenza genetica è stata descritta alla sede di Basilea del Politecnico federale di Zurigo (ETH).
Per ora non ci sono informazioni precise sulla contagiosità o la gravità dell'infezione per questa variante. Indagini sono in corso, ha precisato l'UFSP. B.1.617 è attualmente sotto osservazione anche da parte dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
La variante indiana desta preoccupazione
La variante indiana desta preoccupazione: in Europa è già stata rilevata in Gran Bretagna e Belgio, dove 21 studenti indiani arrivati
a metà mese via l'aeroporto parigino di Roissy sono risultati positivi e posti in quarantena.
Ieri l'India è sprofondata in una grave crisi sanitaria, con un bilancio nuovamente da record: quasi un milione di contagi in tre giorni. Gli ospedali non riescono ormai più a far fronte all'esplosione dell'epidemia di Covid-19. A New Delhi l'ossigeno inizia a scarseggiare.
Molti esperti prevedono che in India l'attuale ondata non raggiungerà il picco per almeno altre tre settimane e ritengono che il numero reale di morti - 2624 nella giornata di ieri - e di casi di infezione sia molto più alto.