L'Istituto svizzero per gli agenti terapeutici sta valutando se sia trattato di un caso di violazione del divieto di pubblicità.
Un portavoce di Swissmedic ha confermato un'informazione in questo senso diffusa mercoledì sera dall'emittente televisiva svizzerotedesca TVO. La pubblicità di medicamenti può avvenire solo nell'ambito di domande approvate dall'autorità di controllo, sottolinea Swissmedic.
Lunedì alcuni media hanno riferito di uno studio condotto dal laboratorio di Spiez, secondo cui l'Echinaforce aiuterebbe a combattere il Covid-19. Il prodotto – fabbricato dall'azienda A. Vogel AG di Roggwil (TG) a partire dalla pianta Echinacea purpurea – si mostra efficace anche nei confronti di Sars-CoV-1, che nel 2002 ha provocato una pandemia, e di Mers-CoV, presente soprattutto in Medio Oriente.
Conclusioni dello studio mal interpretate
Secondo il portavoce di Swissmedic, la pubblicazione, lo scorso 9 settembre, sulla rivista scientifica Virology Journal delle conclusioni del laboratorio di Spiez ha portato a interpretazioni errate. La diffusione di informazioni sulle reti sociali ha poi provocato una corsa sfrenata all'acquisto di Echinaforce e alla conseguente comparsa di offerte illegali sui siti online.
Swissmedic sottolinea che non è possibile trarre conclusioni mediche dallo studio del laboratorio Spiez, tanto più che anch'esso precisava di non essere affatto certo che la sostanza avesse un qualche effetto sul corpo umano.