Uno svizzero e un francese Identificati i due alpinisti morti sul Cervino

SDA

5.7.2022 - 15:23

Due alpinisti svizzeri perdono la vita sul versante italiano del Cervino (immagine simbolica)
Due alpinisti svizzeri perdono la vita sul versante italiano del Cervino (immagine simbolica)
KEYSTONE/LEANDRE DUGGAN

Sono un 45enne francese, residente in Svizzera, e un 29enne svizzero (e non due svizzeri, come riferito in precedenza) gli alpinisti morti sabato mentre scalavano il Cervino. I corpi sono stati trovati a circa 3100 metri di quota, nei pressi della Testa del Leone, lungo la via italiana alla vetta.

Keystone-SDA

Secondo una prima ricostruzione i due, che erano ben attrezzati e procedevano legati «in conserva», sono caduti – forse per una scivolata, forse a causa di una scarica di sassi – mentre affrontavano un «traverso» e sono precipitati lungo un canale per circa 400 metri. Gli accertamenti sono affidati al Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Cervinia.

L'incidente è avvenuto sabato, probabilmente nel pomeriggio. L'allarme è scattato ieri sera quando i familiari hanno chiamato la polizia cantonale perché non riuscivano a contattare i due scalatori. L'operazione di ricerca – condotta dal Soccorso alpino valdostano – è partita questa mattina.

Durante una perlustrazione all'alba con l'elicottero i corpi sono stati avvistati. Successivamente i tecnici dell'elisoccorso li hanno recuperati e trasportati a valle.

Erano partiti sabato da Zermatt

I due scalatori erano partiti sabato da Zermatt (dove erano giunti in treno), hanno superato il confine italo-svizzero dal colle del Teodulo e si sono diretti verso la Gran Becca. Avevano una prenotazione per la notte alla capanna Carrel, 3830 metri di quota, punto di appoggio per la salita verso la cima, ma nessuno degli alpinisti presenti nel bivacco ricorda di averli visti arrivare.

L'incidente quindi si sarebbe verificato nella fase di salita, probabilmente all'altezza del Colle del Leone (3581 metri). L'obiettivo dei due, probabilmente, era di raggiungere la vetta dal versante italiano e poi scendere da quello svizzero, compiendo la traversata «classica».