ONU La Svizzera conferma il sostegno all'OSCE malgrado il «fallimento» ucraino

sn, ats

4.5.2023 - 17:40

Ignazio Cassis Al Consiglio di Sicurezza dell'ONU
Ignazio Cassis Al Consiglio di Sicurezza dell'ONU
Keystone

La Svizzera ha ribadito oggi il suo sostegno all'OSCE al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, nonostante un «fallimento» sull'Ucraina. Ignazio Cassis ha affermato che l'istituzione è indispensabile.

4.5.2023 - 17:40

«Sì, la guerra in Ucraina è un grave contraccolpo» per l'Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa (OSCE), ha riconosciuto il consigliere federale, che presiedeva per la seconda volta una riunione del Consiglio a New York.

Come altri, Berna non è stata tenera con l'OSCE all'inizio del conflitto ucraino. Ma Cassis ha affermato che è la più grande organizzazione di sicurezza regionale del mondo, che riunisce tutti gli attori del conflitto, compresa Mosca. Questo formato la rende indispensabile, ha detto. Ha aggiunto che spetta a «tutti noi» «preservare la capacità di azione dell'OSCE».

Come ha fatto spesso per oltre un anno, il ticinese ha invitato Mosca a «porre fine a questa aggressione» e a ritirare le sue truppe. «Questa guerra ha già causato troppe sofferenze», ha detto. La Confederazione è impegnata a far prevalere il diritto. Uno dei mandati dell'organizzazione è quello di monitorare la situazione dei diritti umani, come avviene attualmente in Ucraina.

Come gli osservatori indipendenti incaricati dal Consiglio per i diritti umani prima di lei, oggi una missione di esperti dell'OSCE ha rilevato che la deportazione forzata di bambini ucraini in Russia costituisce un «crimine contro l'umanità». Kiev ha accolto con favore il rapporto e ha ribadito l'invito a Mosca a restituire i bambini ucraini alle loro famiglie.

Russia e Cina contro l'Occidente

Mercoledì il consigliere federale ha presieduto per la prima volta una discussione davanti al più importante organo del sistema delle Nazioni Unite. In un dibattito aperto sugli sforzi per una pace duratura, ha sottolineato la necessità di lavorare insieme.

La Russia – tra le oltre 70 delegazioni intervenute mercoledì – ha ripetuto i suoi attacchi alla comunità internazionale che, a suo dire, è controllata dall'Occidente. Durante la riunione, l'alleato cinese ha attaccato anche gli Stati Uniti e la NATO, che ritiene responsabili delle attuali tensioni internazionali. Un clima che mette in dubbio la possibilità di attuare la Nuova agenda per la pace che sarà presentata dal Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.

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