Nel corso dei decenni i calciatori sono diventati sempre più veloci, sempre più pagati, e molto è cambiato anche nel modo di esultare dopo una rete.
Lo sanno tutti coloro che hanno già giocato a calcio, e poco importa se in uno stadio con una cornice di migliaia di tifosi oppure al campetto della scuola nel corso della ricreazione: segnare una rete è un istante speciale, che ti mette al centro del campo, al centro del mondo. C'è chi vive questa esperienza come un apoteosi da condividere con tutti e chi esplode dentro, regalando agli altri un tenero sorriso.
La storia del calcio è cosparsa di reti, alcune spettacolari e irripetibili, altre pesanti, molte rimangono un numero negli almanacchi, nei registri delle varie federazioni.
L'album delle esultanze che hanno seguito le reti degli attaccanti è ricco quanto la storia del calcio, diviso in capitoli come il trattato sulla fisionomia criminale di Cesare Lombroso.
Vi proponiamo un viaggio nel calcio degli ultimi 40 anni, il cui filo conduttore sono le celebrazioni del dopo gol.
Lungi dal voler fare trattati di moralismo basati sui cambi generazionali e sullo slittamento dei valori della società, sembra invece evidente quanto la personalità del goleador sia alla base di celebrazioni tanto diverse.
Aldilà di questo abbiamo identificato dei tratti e dei momenti che possono aver influenzato colui che dopo aver segnato la rete ha sentito il bisogno di esprimerlo.