Calcio e dintorni I 5 episodi più curiosi nella storia della Champions League 

bfi

20.10.2020

Ve la ricordate?
Ve la ricordate?
Getty 

Tra pochi giorni avrà inizio la fase a gironi di Champions League. Vi proponiamo 5 curiosi eventi del passato. Indimenticabili, divertenti e drammatici.

Le incertezze legate alla pandemia aleggiano anche sul più grande torneo intercontinentale che da programma prenderà avvio martedì 20 ottobre. Per dare un calcio alle brutte notizie e fornire un assist al torneo che mette in palio la coppa più ambita dai club europei vi proponiamo cinque momenti curiosi che hanno fatto al storia della Champions League, Coppa dei Campioni  e prima ancora Coppa delle Nazioni.

Una scatto per l'eternità: il dodicesimo uomo

I tifosi che spingono la propria squadra al massimo delle prestazioni sono spesso definiti 'il dodicesimo uomo' in campo. Nel 2001, prima della sfida di ritorno dei quarti di finale tra il Bayern Monaco e il Manchester United, il tifoso dei diavoli rossi d'Inghilterra Karl Power trovò una via strada per entrare in campo. Indisturbato sfuggì all'attenzione di giocatori, sicurezza e tifosi tanto da mettersi in posa per la foto ufficiale. Infatti solo dopo aver scattato la foto alla formazione inglese, l'intruso fu notato ed espulso dal campo.

Per la cronaca sportiva: il Manchester United perse in casa per 1-0 e perse anche alla Allianz Arena di Monaco per 2-1.

Karl Power (tutto a sinistra) è il 12° uomo del Manchester United
Karl Power (tutto a sinistra) è il 12° uomo del Manchester United
Getty 

Il cambio della porta a Madrid

Era il 1° aprile 1998, no, non si tratta di uno scherzo, quando una delle porte del Santiago Bernabeu fu piegata da alcuni tifosi del Real Madrid, tanto da dover essere sostituita.

«La prima rete dell'incontro è già caduta prima del fischio d'inizio», fu il commentò divertito di un telecronista spagnolo.

Ci vollero però ben 76 minuti per trovare una porta e installarla al suo posto. La porta fu trasportata in tempo record attraverso la città, portata in campo tra due ali di spettatori festanti e basiti e infine messa al suo posto.

La sfida tra Real Madrid e  Borussia Dortmund potè così essere consumata e la pazienza dei tifosi di casa fu premiata dal risultato finale che vide i blancos trionfare per 2 a 0. 

La finale interrotta da Kinsey

Nella finale di Champions League del 2019 il Liverpool sconfisse il Tottenham per 2 a 0. Non fu stata una partita altamente spettacolare dal punto di vista tecnico, ma rimarrà certamente impressa nella memoria dei tifosi del Liverpool e anche di altri, che ricorderanno quando al 18esimo del primo tempo la sfida fu interrotta per l'entrata di campo di una sensuale e inaspettata velocista. 

Qualche maligno avrà pensato che l'addetto alla sicurezza del settore nel quale si imbucò Kinsey Wolanski - questo è il nome della ragazza che sfrecciò sul campo vestita di poco - abbia scattato una fotografia prima di inseguire la ragazza che verrà fermata poco dopo. La sua prestazione e le sue immagini intanto erano già diventate virali, tanto che la stessa Wolanski si ripeterà alcuni mesi dopo in occasione di una gara della Coppa del Mondo di sci.

Getty

La nebbia di Torino

Il 21 novembre 2001 la sfida di Champions League tra la Juventus e il Bayer Leverkusen fu annullata a causa della forte nebbia.

La decisione fu presa dall'arbitro svizzero Urs Meier - oggi commentatore per Sport Blue - che rinviò al sfida di una settimana.

Di nuovo a Torino, sette giorni più tardi, Meier non potè che riformulare la stessa decisione presa in precedenza: la nebbia era sempre ancora troppo fitta per poter permettere lo svolgimento regolare di una partita di calcio.  La partita fu rinviata di nuovo, questa volta al giorno successivo.

Si dice che la terza volta ' è quella buona' e così fu anche in questo caso: la formazione di casa straccio gli sfidanti tedeschi calando il poker. Dopo la scoppola subita a Torino il Leverkusen inanellò una lunga serie di risultati utili tanto da terminare prima del proprio girone, davanti a Juventus, Arsenal, La Coruña e raggiungere poi la finale di Champions League.

In finale i tedeschi dovettero cedere al Real Madrid - 2:1 - dei vari Morientes, Eto'o, Roberto Carlos, Figo e Seedorf.

Urs Meier nella nebbia di Torino
Urs Meier nella nebbia di Torino
Keystone

Il leggendario lancio della monetina di Rotterdam

Nel 1965 la Champions League non esisteva nella sua forma attuale, si chiamava Coppa delle Nazioni quella che può essere considerata il suo precursore. 

La finale del 1965 vide il Colonia sfidare il Liverpool. Una storia che merita di essere raccontata, per la sua tragicità sportiva e per quel senso di sportività che a volte oggi sembra essersi smarrito.

La gara di andata e anche quella di ritorno - la finale si giocava con questa modalità che verrà soverchiata dall'avvento dell'odierna Champions League - finirono senza reti. Due pareggi, che costrinsero la Uefa ad organizzare una sfida decisiva in terra neutra. Fu scelta la città olandese di Rotterdam. 

Dopo 90 minuti la sfida infinita era ancora fissata sul pareggio, che nemmeno i tempi supplementari riuscirono a scardinare.

Nel frattempo si era consumato un altro dramma sportivo: il giocatore del Colonia Wolfgang Weber ,che si era fratturato il perone dopo trenta minuti, rimase in campo stoicamente fino alla fine. Un gesto d'altri tempi, che di per sè avrebbe meritato il trofeo finale.

Ma il destino di questa finale fu un rotolo ancora da scrollare. La finale di Coppa delle Nazioni non prevedeva allora l'epilogo ai calci di rigore, ma bensì il lancio della monetina da parte dell'arbitro.

Attorniato da tutti i giocatori delle due squadre l'arbitro belga Robert Schaut lanciò la moneta, che a causa del terreno fangoso rimase lì dritta, quasi perpendicolare dentro un un piccolo solco melmoso.  La sfida non era ancora finita ... l'arbitro ripetè il lancio  - e come potrete vedere voi stessi dalle immagini del tempo, la telecamera non potè inquadrare la monetina al suolo - ma l'urlo liberatorio dei giocatori inglesi chiarì la situazione: Liverpool campione d'Europa.

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