Mino Raiola, leader di 'The Football Forum' ha deciso di attaccare apertamente la Fifa chiedendone la chiusura, in quanto corrotta da troppo e non più al passo con i tempi.
Sono potenti, potentissimi nell'ambiente del calcio che conta. Guidati da un leader del settore ora vorrebbero diventarlo ancora di più, minacciati da un una grossa organizzazione mondiale che li vorrebbe indebolire.
La trama del nuovo romanzo di Dan Brown? No, parliamo di calcio e nello specifico di chi gestisce giocatori, partite, grandi eventi e contratti multi milionari per i diritti televisivi.
Già, perché il super agente Mino Raiola ha lanciato uno straordinario attacco all'organo di governo del calcio mondiale, la Fifa, chiedendo nientemeno che la destituzione dell'organizzazione.
Raiola, che conta anche Paul Pogba, Zlatan Ibrahimovich, Erling Haaland e Matthijs de Light tra i suoi clienti, è da tempo ai ferri corti con la Fifa, così come il collega Jonathan Barnett, che rappresenta calciatori del calibro di Gareth Bale e Jack Grealish.
The Football Forum
I due - come parte di The Football Forum, un 'movimento internazionale di agenti di calcio e giocatori' - stanno criticando e attaccando aspramente una serie di riforme che la Fifa sta cercando di imporre che cambieranno il loro lavoro per sempre.
Questi cambiamenti includono tra le altre cose dei tetti sulle commissioni, più regolamentazione ed esami specifici per gli agenti, così come più trasparenza tra agenti, giocatori, club e la Fifa stessa.
Fifa e agenti in netta contrapposizione
Mentre la Fifa insiste che tali misure aiuterebbero l'integrità dello sport, gli agenti avvertono che esse danneggerebbero i giocatori - e la casta degli agenti, si capisce-.
Raiola si è fatto così paladino e capo della causa degli agenti chiedendo esplicitamente la sostituzione della Fifa: citando i molti scandali di corruzione che hanno macchiato la storia dell'organo di governo del calcio mondiale.
«Penso che la Fifa non dovrebbe esistere»
«Penso che la Fifa non dovrebbe esistere», ha detto Raiola.
«Il mio sogno, e spero di vivere abbastanza a lungo per vederlo realizzato, è di vedere un nuovo sistema calcistico, un sistema più onesto e industriale. Quello presente è un sistema vecchio».
Raiola, che tira l'acqua al suo mulino, denuncia poi quella che secondo lui è un'organizzazione corrotta. «Quando ti trovi a dover affrontare degli scandali ogni anno, non si può più parlare di una coincidenza. È un modello, fa parte del tuo DNA».
Raiola è un fiume in piena che vorrebbe travolgere la Fifa e tutte le nuove imposizioni che essa vorrebbe implementare per arginare l'avanzata dei potenti agenti come lui. Una lotta di potere.
«Che senso ha avere la Fifa? - chiede Raiola - è l'istituzione commerciale a cui abbiamo dato tutto il potere, senza alcuna ragione. Non capisco le federazioni che vogliono essere membri di un'organizzazione che in passato ha avuto tutti questi scandali».
Corruzioni da Havelange fino a Blatter
Trent'anni di scandali secondo Mino Raiola: «Il tutto è iniziato con Joao Havelange fino a Sepp Blatter, che la settimana scorsa è stato bandito per altri sei anni. Quindi, non abbiamo bisogno della Fifa», chiosa il 53enne nativo di Nocera ma cresciuto in Olanda.
«Non posso accettare che un'organizzazione che ha dei suoi membri in prigione voglia regolare la mia vita e i miei affari. Non lo accetto. Non accetterò che siano loro a comandare su di me».
Un monito, una sfida lanciata, solo l'inizio di una lotta senza quartiere che interesserà chi comanda il calcio, chi vuole approfittare a piene mani di un settore diventato una colata d'oro e rubini senza precedenti.
Ricordiamo, per contestualizzare le parole di Raiola, che il mese scorso la Fifa ha bandito dal calcio l'ex presidente Sepp Blatter fino al 2028, dandogli una nuova sospensione di sei anni e otto mesi per 'varie violazioni' del codice etico dell'organizzazione che lo stesso 85enne vallesano ha governato per ben 17 anni consecutivi.