La lotta intestina del calcio Perez: «Senza la Super League nel 2024 saremo tutti morti»

bfi

20.4.2021

Il presidente del Real Madrid Florentino Perez, eletto presidente della neonata 'Super League' 
Il presidente del Real Madrid Florentino Perez, eletto presidente della neonata 'Super League' 
KEYSTONE

Da ieri i palazzi del calcio europeo sono in subbuglio: l'annuncio della creazione della Super League da parte di alcuni grossi club, con alla testa il presidente Florentino Perez, sta innescando un lotta intestina.

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20.4.2021

Il comunicato stampa diramato domenica sera è stato un fulmine nel cielo già cosparso dai nuvoloni generati dalla pandemia che stanno mettendo alle strette le casse di tanti club professionistici del calcio europeo.

AC Milan, Arsenal, Atletico Madrid, Chelsea, FC Barcelona, Inter, Juventus, Liverpool, Manchester City, Manchester United, Real Madrid e Tottenham hanno comunicato di aver deciso di fondare una nuova competizione, la "Super League", che dovrebbe vedere la luce nel 2022.

In base all’accordo è previsto che i club fondatori «ricevano nel complesso un contributo di importo netto indicativamente pari a 3,5 miliardi di Euro».

«È previsto che altri top club europei aderiscano al progetto Super League, così da costituire un nucleo di club composto da un numero massimo di 15 membri fondatori permanenti, ai quali, in ciascuna stagione sportiva, si aggiungeranno altri club secondo un processo di ammissione, per un totale di 20 club», si legge nel comunicato stampa.

Florentino Perez, neo presidente della Super League

«Siamo giunti alla conclusione che facendo la Super League al posto della Champions potremo coprire le ingenti perdite dovute alla crisi - ha dichiarato ieri lo spagnolo Florentino Perez, presidentissimo del Real Madrid e da ieri numero 1 della neonata associazione -questo progetto è la salvezza del calcio, con la riforma della Champions proposta da Ceferin nel 2024 saremmo già tutti falliti», ha detto sicuro Perez.

«La Super League salverà finanziariamente tutti i club»

«I club più importanti di Inghilterra, Spagna e Italia devono trovare una soluzione alla brutta realtà che stiamo vivendo - ha continuato il 74enne -  al Real Madrid, ma non solo, abbiamo perso molti soldi, non si può nascondere che stiamo attraversando una situazione molto critica. Quando l'unica fonte di profitto è la tv, devi trovare il modo di cambiare e la sola soluzione è giocare partite più competitive durante la settimana, partite che sappiano attirare più interesse. La Super League salverà finanziariamente tutti i club».

«Il calcio deve evolvere, come tutto»

«Il calcio deve evolvere, come tutto» ha proseguito Perez.

Secondo il presidente della Super League il 'più bel gioco del mondo' sta perdendo di attrattività, non riuscendo più a coinvolgere la fascia di giovani dai 16 ai 24 anni: «Hanno perso interesse per il calcio: questo succede perché ci sono molte partite poco interessanti», è l'opinione del 'secessionista' Perez. 

«Barcellona-Milan é più attrattiva di una sfida con squadre modeste che partecipano alla Champions»

«L'UEFA oggi propone un format per la Champions League incomprensibile a tutti, oltre a ciò questo nuovo schema dovrebbe entrare in vigore nel 2024, ma nel 2024 tutti i club sarebbero così già morti», ha commentato il presidente del Real Madrid.

Secondo i fondatori della nuova lega continentale l'aspetto più attrattivo è che le grandi squadre giocheranno tra di loro.

«Io non sono padrone del Real - ha continuato Perez - il Real è dei suoi soci, ed io sono qui per il bene di tutti loro e per il bene del calcio. Una sfida tra  Real Madrid e Manchester o tra Barcellona e Milan è certo più attrattiva di sfide con squadre modeste che partecipano alla Champions. Abbiamo fan in Cina, a Singapore, ovunque, lo si vede dai social. Questo è ciò che genera risorse».

Perez è convinto che di conseguenza il denaro cadrà a pioggia anche sulle altre squadre: se quelli in cima hanno soldi, di conseguenza ne guadagnano tutti. «Ma se non si genera denaro diventa un problema di tutti».

Il presidente della Uefa Aleksander Ceferin non sta certo dormendo sonni tranquilli 
Il presidente della Uefa Aleksander Ceferin non sta certo dormendo sonni tranquilli 
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«Competere per merito e non per decisione di pochi»

Dura, secca e senza peli sulla lingua la reazione del numero 1 dell'UEFA, Aleksander Ceferin: «Nella nostra filosofia le squadre competono per merito, non per decisione di pochi avidi. L'UEFA e il calcio tutto sono uniti contro questa proposta orribile di pochi club che la perseguono solo per  avidità».

Le minacce dell'UEFA

Detto ciò l'UEFA è passata alle minacce: giocatori che parteciperanno alla Super League non potranno giocare ai Mondiali e agli Europei.

«Non bisogna minacciare, bisogna dialogare»

Secondo Florentino Perez l'UEFA non dovrebbe minacciare ma bensì dialogare, anche perché secondo il numero 1 della Super League l'UEFA non è l'immagine della trasparenza e della correttezza. 

«Avidità e narcisismo»

Ceferin non ha mancato di ricordare come l'idea di una 'Super League' bollisse in pentola da molto prima dell'emergenza Covid.

«Avevamo (l'UEFA n.d.r.) delle proposte di aiuto ma Agnelli mi ha detto che non c'è n'era bisogno, che ne avremmo riparlato».

«La Champions League è una competizione aperta, per la quale ci si può qualificare. Questa proposta da Agnelli e compagni sarebbe un torneo chiuso, non si può fare un paragone fra le due competizioni», ha chiosato il presidente dell'UEFA. 

«Si tratta solo di avidità e narcisismo di alcune persone». 

Andrea Agnelli, presidente della Juventus nonché uno degli artefici della creazione della 'Super League'
Andrea Agnelli, presidente della Juventus nonché uno degli artefici della creazione della 'Super League'
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Florentino Perez non ha accettato l'attacco di Ceferin al suo collega Agnelli: «Non si può dire in pubblico una cosa del genere. Questa cosa va cambiata, non vogliamo un presidente UEFA che insulta il presidente di un grande club. questa non è l'UEFA che vogliamo».

Perez ricorda che i cambiamenti in genere dovrebbero portare delle migliorie e che specialmente in un'Europa democratica certi atteggiamenti da plenipotenziari non possono succedere.

«L'UEFA lavora con la legge, il calcio è di tutti»

Se i politici del calcio hanno già iniziato una battaglia fatta di colpi bassi e di tanta retorica, va da sé che gli stessi hanno sguinzagliato sciami di avvocati per non lasciar scappare la gallina dalle uova d'oro.

«Noi lavoriamo con la legge - ha concluso Ceferin -, e il mio messaggio è di pensare che il calcio è importante per i tifosi. Non bisogna guardare solo ai profitti. Non parliamo di persone povere ma di gente che vuole sempre di più».