In occasione dell'80esimo natale bianconero vi proponiamo una carrellata storica delle maglie che hanno fatto la storia del club ticinese. Le maglie cambiano con lo scorrere del tempo e con le mode.
Questo contributo intende ripercorrere la storia dell'HC Lugano sulla scorta delle diverse casacche portate sul ghiaccio negli ultimi cinquant'anni dai suoi protagonisti.
Anni'70: sobrietà bianconera
Il Lugano degli anni '70 è stato caratterizzato da una lunga militanza in Lega Nazionale B, fino all'arrivo di Geo Mantegazza, che all'inizio degli anni ottanta, porterà la formazione sottocenerina ai vertici dell'hockey nazionale.
Nel 1970, prima della discesa in Lega Nazionale B, la formazione di hockey della città di Lugano portava una maglia bianca, con degli inserti neri sulle spalle e alle estremità. In mezzo, sul petto, si stagliava un cerchio dal contorno nero con lo stemma della città.
1985: nascita del 'grande' Lugano e della pantera
Nel 1983 a Lugano arriva John Slettvoll, coach svedese fortemente voluto dal presidente Mantegazza. Nel 1985 arriverà il primo titolo di campione svizzero, al quale ne seguiranno altri due.
Il Lugano nel frattempo ha cambiato maglia. Se i colori rimangono il bianco, il nero e il giallo, sul petto spunta un nuovo simbolo: Due bastoni incrociati alle quali estremità superiori partono due linee che vanno ha toccarsi sotto formando un ipotetico muso. Nasce la pantera, che ha due dischi al posto degli occhi e le lettere 'HC' a ricordare la bocca. Spuntano pure gli artigli del felino che reggono la scritta 'Lugano'.
Un design innovativo, come lo era la formazione diretta da Slettvoll, che in Johansson, Waltin, Eberle e Bertaggia aveva i suoi punti di forza.
1987: il secondo titolo, il grande Kenta e sempre più linee
Lo svedese Kenta Johansson, autore in stagione di 90 punti in 41 partite disputate, è il grande leader del Lugano che vince il secondo titolo nazionale.
La casacca non differisce di molto da quella della stagione precedente, se non per l'apparizione di qualche inserto nero in più. Il muso stilizzato della pantera è oramai un marchio di fabbrica, gli artigli graffiano qualsiasi squadra gli si pari davanti.
1995: la pantera è all'asciutto da cinque stagioni
Dopo quattro titoli di campione svizzero, il Lugano dovette cedere il passo alle grandi corazzate d'oltre Alpe. Berna e Kloten dominavano la scena. Johansson, Waltin e Eloranta avevano lasciato spazio ad altri stranieri, ad un'altra era hockeystica.
La maglia da gioco del Lugano non cambiò di molto, eccezion fatta per la comparsa sempre più marcata di sponsor e delle quattro stelle che stavano ad indicare il valore della società in termini di titoli nazionali conquistati.
1999: quinto titolo sempre nel segno della pantera
Fu Jim Koleff a riportare il massimo trofeo nazionale a Lugano. Dopo aver eliminato nei playoff Davos e Zugo, il Lugano affronterà i cugini dell'Ambrì in finale: una serie durata cinque incontri che vedrà trionfare i bianconeri a scapito della formazione leventinese, grande dominatrice della Regular Season.
Lo sfondo nero della casacca ufficiale diventa il colore preferito, mentre il bianco concede spazio all'impertinente giallo. Il muso stilizzato della pantera è segno di tradizione, in contrapposizione alle logiche del business che concedono sempre più spazio alle scritte dei finanziatori.
2006: l'ultimo titolo e la scomparsa della vecchia pantera
Nelle stagioni 2002-2003 e 2005-2006 il Lugano conquista altri due titoli nazionali, confermandosi a tutti gli effetti una delle grandi potenze dell'hockey elvetico.
La stagione 2006-2007 terminerà con l'uscita di scena nei quarti di finale dei playoff per mano del Kloten e con l'arrivo del muso della pantera, quello vero. Il simbolo che per vent'anni aveva reso riconoscibili tifosi e giocatori del Lugano verrà sostituito dall'immagine del muso di una pantera, che mostra i denti aguzzi e gli artigli.
Denti e artigli che però non graffieranno più fino in fondo.
2015: la scomparsa della pantera
Nel 2015, la fedele pantera lascerà posto allo nuovo stemma della società. Un cerchio diviso in quattro parti uguali da due bastoni da hockey, su tre spicchi le lettere 'H', 'C' e 'L', quello inferiore riporta invece un disco e la dicitura 'Lugano'.
2020: l'eleganza del nero e dei prestigiosi sponsor
Stagione archiviata prima del tempo quella che ha visto i bianconeri strappare un biglietto playoff all'ultimo respiro, prima che il coronavirus togliesse i pattini a tutti.
Il nero della casacca è sempre più preponderante, quasi esclusivo, per far risaltare ad arte i nomi degli sponsor che oggi più di prima devono permettere all'hockey nazionale di riprendersi, dopo le ingenti perdite finanziarie dovute alla pandemia.
2021: ritorno in Champions Hockey League e anniversario
Per gli 80 anni del club e per rilanciare la partecipazione al massimo torneo continentale di hockey l'HC Lugano ha scelto la sobrietà e l'eleganza del nero e del bianco, interrotto dalla bandiera svizzera e dai loghi della Champions Hockey League.