Passato coloniale Amsterdam si scusa per il suo ruolo nella tratta di schiavi

SDA

1.7.2021 - 19:14

La sindaca di Amsterdam Femke Halsema.
La sindaca di Amsterdam Femke Halsema.
Keystone

La sindaca di Amsterdam si è scusata oggi per il ruolo della città nel passato coloniale e per la tratta degli schiavi che ha portato ricchezza e prosperità nella capitale olandese.

«A nome del comune, mi scuso per il coinvolgimento attivo del Consiglio comunale di Amsterdam nel sistema commerciale della schiavitù coloniale e nel commercio globale di persone ridotte in schiavitù», ha affermato la sindaca della città Femke Halsema.

In Olanda, come in altri paesi europei, il dibattito sul passato coloniale e sulla schiavitù è riemerso dopo il movimento Black Lives Matter negli Stati Uniti. «È tempo di integrare la grande ingiustizia della schiavitù coloniale nell'identità della nostra città», ha continuato Halsema durante un discorso per commemorare l'abolizione della schiavitù (1 luglio 1863) in Suriname e nella parte caraibica del regno.

Al culmine del loro impero coloniale, le Province Unite – ora Paesi Bassi – avevano sette colonie nei Caraibi, tra cui Suriname e Curaçao, in Sud Africa e in quella che oggi è l'Indonesia.

La provincia dell'Olanda, di cui Amsterdam faceva parte, era «un attore importante nella tratta e nello sfruttamento degli schiavi», ha detto Halsema, aggiungendo che nel Diciottesimo secolo, «il 40% della crescita economica proveniva dalla schiavitù».

La capitale olandese è la prima città del Paese a chiedere scusa, e potrebbe essere seguita da Rotterdam, Utrecht e L'Aia, che stanno esaminando la questione. A livello nazionale, i Paesi Bassi non si sono formalmente scusati per il loro ruolo nella tratta degli schiavi.