Borsa 2021 anno della riscossa per i mercati

SDA

1.1.2022 - 21:33

Il 2021 è stato l'anno della riscossa per le Borse mondiali
Il 2021 è stato l'anno della riscossa per le Borse mondiali
Keystone

Il 2021 si avvia a concludersi come un anno ricco di soddisfazioni per gli investitori, in particolare per chi punta sull'azionario.

Sostenuti dalle politiche accomodanti delle banche centrali e dai grandi piani di sostegno all'economia da parte di Stati Uniti e Unione europea, i mercati finanziari si sono riscattati dopo il magro andamento del 2020, funestato dalle forti perdite accumulate nel primo trimestre per l'emergenza coronavirus e i lockdown che hanno affossato l'economia reale.

Il rimbalzo dell'economia mondiale ha fatto volare gli utili aziendali e i listini, con benefici su tutti i settori e una corsa ininterrotta fra inizio anno e novembre. Complessivamente i mercati dei Paesi sviluppati hanno fatto meglio di quelli emergenti, con Europa e Stati Uniti a fare la parte del leone, mentre Cina e America Latina hanno deluso le aspettative.

A Wall Street l'indice Dow Jones nell'ultimo anno ha registrato un incremento del 20,21%, l'S&P500 del 29,38% e il Nasdaq del 23,95%, spinti dai forti guadagni del comparto tecnologico, dei titoli finanziari e dei beni di consumo. Ottimo anche l'andamento delle piazze finanziarie del Vecchio Continente: a Milano il Ftse Mib, dopo la flessione del 5,3% segnata nel 2020, ha segnato un rialzo del 24,07%. Un incremento continuo dal minimo di 21.572 punti toccato a fine gennaio e il massimo di 27.968 punti raggiunto a metà novembre.

Ancora migliore la performance di Parigi, con il Cac 40 in progresso del 29,31%, mentre a Francoforte il Dax ha segnato un incremento del 16,55% e il Ftse 100 di Londra del 13,38%. Fra le altre Borse europee spiccano gli ottimi andamenti di Vienna (+41,48%), Amsterdam (+27,29%) e Zurigo (+23,58%). Complessivamente l'Euro Stoxx 50 ha registrato un rialzo del 21,02%, con i comparti azionari della finanza, dei beni industriali e della salute fra i più comprati dagli investitori.

Sempre in Europa Mosca è salita del 15,23%, mentre le borse asiatiche hanno deluso: se il Nikkei 225 di Tokyo ha guadagnato il 9,07%, le cinesi non hanno tenuto il passo del resto del mondo. Lo Shanghai Composite è salito del 6,46% e lo Szi di Shenzhen del 4,98%, mentre l'Hang Seng di Hong Kong ha perso il 12%. Performance molto diverse per gli altri emergenti con il Bse Sensex di Mumbai in rialzo del 22,24% e il Bovespa di San Paolo in calo del 10,4%, appesantito dal pessimo andamento del comparto finanziario.

A preoccupare i mercati restano la persistenza del forte rialzo dell'inflazione, il prezzo delle materie prime e le mosse delle banche centrali. In un anno il greggio Wti è balzato del 57% e il Brent del 52,6%, mentre il gas naturale, con la fiammata iniziata a fine agosto, ha registrato un balzo del prezzo del 59%. La corsa a pieno regime degli indici azionari è stata frenata a dicembre dai timori per la variante Omicron del coronavirus, con una netta battuta d'arresto nell'arco di poche sedute. Gli investitori si attendono da tempo una forte correzione, ma per il momento la fiducia e l'ottimismo sembrano guidare le scelte dei gestori di portafoglio.