Svizzera Gli affitti stanno salendo ovunque, quasi più del 3% in un anno

hm, ats

11.10.2022 - 12:00

Non capita spesso che si registri un aumento generalizzato degli affitti in tutti i cantoni.
Non capita spesso che si registri un aumento generalizzato degli affitti in tutti i cantoni.
Keystone

Affittare un alloggio sta diventando più caro in Svizzera.

Keystone-SDA, hm, ats

In settembre le pigioni degli appartamenti nuovi o nuovamente affittati – si parla solo di quelle, non dei contratti in essere – sono aumentate dello 0,7% rispetto ad agosto. Su base annua la progressione è del 2,8%.

Le variazioni sono calcolate sulla base di un indice elaborato dal portale di annunci immobiliare Homegate in collaborazione con la ZKB, la banca cantonale di Zurigo. In settembre il parametro si è attestato a 118,9 punti.

«Ciò che colpisce del mese di settembre è che gli affitti richiesti sono aumentati in tutti i cantoni, senza eccezioni», commentano gli specialisti di Homegate in un comunicato odierno. Concretamente le differenze mensili vanno dal +0,1% di Berna, Soletta e Friburgo al +2,6% di Zugo e al +2,8% dei Grigioni, passando per il +0,9% del Ticino.

Nel confronto annuo 19 cantoni mostrano progressioni oltre il 2% e dodici oltre il 3%. Ancora una volta spiccano i Grigioni (+3,2%), mentre il Ticino segna un aumento più moderato (+1,6%).

A Lugano un aumento del 2,5%

Meno uniforme è l'andamento nelle otto città prese in considerazione: due agglomerati mostrano infatti una flessione in settembre. L'incremento mensile maggiore viene registrato a Lugano (+2,5%), che mette a referto un aumento (del 2,4%) anche sull'arco dei dodici mesi, contrastando così una tendenza al relativo calo registrata negli ultimi anni.

Fra le città considerate (fra cui non figura Coira) possono essere interessanti in particolare i dati di Zurigo (+0,8% mensile, +6,5% annuo), Ginevra (-0,1% e +0,9%) e Basilea (+0,6% e +3,3%).

Proprio ieri, lunedì, uno studio di UBS ha previsto un doppio aumento del tasso ipotecario di riferimento nel 2023, con potenziali rincari degli affitti – sulla scia anche dell'inflazione – che potrebbero raggiungere il 20% entro il 2025. Questo in un contesto già reso più gravoso, per le famiglie, a causa della progressione dei costi accessori, sulla scia dell'esplosione dei prezzi energetici.