Dal 10% al 15% Gli Stati Uniti alzano i dazi sui velivoli Airbus importati dall'Europa

ATS

15.2.2020 - 08:17

Gli Stati Uniti hanno deciso di aumentare i dazi sui velivoli Airbus importati dall'Europa dal 10% al 15% a partire dal 18 marzo (foto d'archivio)
Gli Stati Uniti hanno deciso di aumentare i dazi sui velivoli Airbus importati dall'Europa dal 10% al 15% a partire dal 18 marzo (foto d'archivio)
Source: KEYSTONE/AP/Francois Mori

Gli Stati Uniti hanno deciso di aumentare i dazi sui velivoli Airbus importati dall'Europa dal 10% al 15% a partire dal 18 marzo. Lo ha annunciato l'ufficio del rappresentante del Commercio americano. Tuttavia, a vari prodotti europei non ci saranno i dazi al 25%.

La decisione è stata presa sulla base della sentenza dell'Organizzazione mondiale del commercio (OMS, o WTO secondo la formulazione in inglese) contro i sussidi pubblici europei al consorzio Airbus.

«Con la leadership del presidente Trump, gli Stati Uniti hanno vinto il più grande premio nella storia del WTO il 2 ottobre del 2019 quando sono state autorizzate contromisure su 7,5 miliardi di beni» per pratiche commerciali scorrette nell'Unione Europea e nel Regno Unito, si legge nella nota del rappresentante al Commercio americano nella quale si annunciano i nuovi dazi.

Washington disponibile a raggiungere un accordo

In ottobre Washington aveva imposto tariffe del 10% agli aerei di Airbus e del 25% su vari prodotti europei, in gran parte del settore agroalimentare, dai formaggi alle olive, dai vini al whisky.

Washington si dichiara comunque disponibile a raggiungere un accordo negoziato sulla disputa relativa ai sussidi ai colossi dell'industria aerea. In aprile è attesa un'analoga sentenza dell'OMS sui sussidi pubblici Usa all'americana Boeing.

Tuttavia, gli Usa hanno deciso di non alzare i dazi al 25% imposti lo scorso ottobre a vari prodotti europei e hanno fatto solo lievi modifiche alla lista, rimuovendo ad esempio il succo di prugna ma aggiungendo i coltelli da cucina importati da Francia e Germania. L'ufficio per il commercio Usa si riserva comunque di cambiare le merci colpite dalla tariffe.

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