Supermercati Aldi: «paghiamo salari più elevati e aumentiamo il potere d'acquisto»

hm, ats

22.3.2021 - 12:01

Aldi sottolinea il suo impegno nei confronti del personale.
Aldi sottolinea il suo impegno nei confronti del personale.
Keystone

La politica dei prezzi di Aldi Suisse ha permesso di aumentare il potere d'acquisto dei consumatori elvetici.

Keystone-SDA, hm, ats

Lo sostiene il direttore Jérôme Meyer, sottolineando nel contempo che i salari versati ai dipendenti – al centro al momento di una campagna pubblicitaria – sono i più elevati del ramo.

«Non faremmo mai una pubblicità menzognera, perché questo potrebbe danneggiare la nostra reputazione», afferma il nuovo numero di Aldi – è in carica dal primo gennaio – in un'intervista pubblicata oggi da Le Temps. «Paghiamo un minimo di 26,42 franchi all'ora, che è la tariffa più alta del settore. Ma dovete sapere che il 90% dei nostri dipendenti sono pagati più del minimo. Nel loro primo anno, gli apprendisti ricevono 1130 franchi con 13 mensilità, nell'ultimo 1883 franchi».

Meyer sottolinea che il personale ha accesso anche ad altri benefici, per esempio in termini di pensione, formazione, e prospettive di carriera. «Nell'azienda ci sono tanti manager donne quanti uomini: la parità di retribuzione tra i sessi è la regola, è anche più facile da gestire».

Il direttore non vuole però dormire sugli allori. «Il mio obiettivo è quello di essere tra i migliori datori di lavoro in Svizzera. Al momento Aldi dà lavoro a 3800 persone in 220 filiali, ma ha piani ambiziosi: l'obiettivo è accelerare il ritmo delle nuove aperture per raggiungere i 300 punti vendita.

Aldi è sbarcata in Svizzera nel 2005 e ha cambiato radicalmente il paesaggio del settore. «Coop e Migros erano in una situazione di quasi-monopolio», afferma il manager. «Grazie alla nostra presenza il prezzo medio degli articoli di consumo corrente è calato nel paese».

Il grande dettagliante ha diversificato l'offerta, ma non solo. «Abbiamo abbassato i prezzi e i nostri concorrenti sono stati costretti a seguirci. Abbiamo anche aumentato il ritmo dei tagli tariffari sui nostri prodotti. Per esempio, appena la pandemia ha raggiunto la Svizzera all'inizio del 2020, abbiamo venduto maschere protettive a 50 franchi per 50 pezzi. Successivamente, abbiamo negoziato con i fornitori o diversificato le nostre fonti di approvvigionamento: ora le offriamo a 6,99 per 50 pezzi. I nostri concorrenti non avevano altra scelta che seguirci».

«Abbiamo aumentato la concorrenza in termini di qualità», prosegue Meyer. «Abbiamo creato nuovi mercati per gli agricoltori svizzeri e, naturalmente, abbiamo creato nuovi posti di lavoro». Anche nell'anno della pandemia il ruolo svolto da Aldi è stato importante: «nell'insieme il potere d'acquisto dei nostri clienti è aumentato, malgrado la congiuntura globale sfavorevole».

Come fa Aldi ad avere i prezzi più bassi? «I nostri concorrenti Coop e Migros lavorano con margini superiori ai nostri. Il fatto di offrire una gamma di 1600 prodotti limita i costi di trasporto, stoccaggio e manipolazione. Alla fine della giornata, non abbiamo frutta e verdura invenduta, non c'è spreco. Non abbiamo tre o quattro varietà dello stesso prodotto. Le altre due grandi catene di negozi hanno 30'000 articoli, il che aumenta gli oneri». Da parte sua Aldi nel 2020 ha abbassato i prezzi di 500 articoli in modo permanente.

Meyer sottolinea anche come i prodotti bio venduti dalla sua azienda sono effettivamente tali e vengono dagli stessi canali dei concorrenti, «salvo che li vendiamo a miglior prezzo». E riguardo al vino sudafricano (Cabernet Sauvignon Pinotage) del 2019 con marchio Max Havelaar venduto a 2,99 franchi alla bottiglia il dirigente spiega che si è trattato di una promozione di una settimana, un «super affare» per dare una scossa. «Abbiamo importato questo vino in grandi quantità per tutte le nostre filiali in Europa», osserva il 42enne nato a Altkirch (F), in Alsazia con inizi di carriera nel 2004 a Monaco di Baviera e dal 2007 attivo presso la stessa società nella Svizzera romanda. «Bisogna anche sapere che si può avere un margine molto ridotto su un prodotto: l'obiettivo principale è quello di attirare l'attenzione del consumatore».

Aldi Suisse – filiale della tedesca Aldi Süd, in mani interamente familiari – è presente nella Confederazione dal 2005. Ha sede a Schwarzenbach (SG) e gestisce una rete di 220 punti vendita, 13 delle quali in Ticino e 7 nei Grigioni.

Per gli amanti della storia economica, la ragione sociale Aldi deriva dall'espressione Albrecht-Discount: gli Albrecht erano due fratelli (Karl e Theo) che, finita la seconda guerra mondiale, al ritorno dal fronte assunsero l'attività di un piccolo negozio di Essen gestito dalla madre e aperto nel 1913. Ne seguì una forte crescita e nel 1960 il gruppo venne diviso fra Aldi Nord (gestito da Theo) e Aldi Sud (Karl). Oggi Aldi è presente in numerosi paesi.