Sondaggio fra gli espertiGli analisti rimangono pessimisti riguardo all'economia svizzera
hm, ats
26.7.2023 - 16:01
La fiducia degli analisti finanziari riguardo al futuro dell'economia svizzera rimane scarsa e anzi peggiora ulteriormente, sebbene in modo lieve.
26.07.2023, 16:01
26.07.2023, 16:02
SDA
È l'indicazione che emerge dall'indice sulle prospettive economiche calcolato da Credit Suisse (CS) e da CFA Society Switzerland sulla base di un sondaggio fra gli esperti.
L'indicatore principale si è attestato in luglio a -32,6 punti, si evince dalle informazioni diffuse oggi. Rispetto al mese prima il dato è peggiorato (-1,8 punti) e rimangono così molto più numerosi gli specialisti che si aspettano un raffreddamento della congiuntura, rispetto a quelli che puntano sull'evoluzione opposta.
Andando nei dettagli, il 44,2% degli interrogati pronostica un peggioramento della situazione congiunturale nei prossimi sei mesi, l'11,6% un miglioramento, mentre il 44,2% è convinto che non vi saranno cambiamenti (valori che determinano poi l'indice complessivo: 11,6 meno 44,2 = -32,6). Rispetto a giugno sono diminuiti sia i pessimisti (-5,8 punti) che gli ottimisti (-7,6 punti), mentre sono aumentati coloro che puntano sullo status quo (+13,4 punti).
La sfiducia per il futuro elvetico si accompagna a un'analisi ugualmente fosca per l'Eurozona (-44,1 punti) e gli Stati Uniti (-41,8%), mentre per la Cina le prospettive appaiono più positive (19,1 punti): il paese a partito unico segna anche un incremento mensile di 5,1 punti.
Lievemente peggiorato, nel confronto mensile, è il giudizio sulla situazione congiunturale elvetica attuale, con un indice che rimane comunque positivo a 30,2 punti, in flessione di 0,6 punti.
Particolarmente importanti sono i segnali per quanto riguarda il rincaro. L'inflazione in Svizzera è vista in aumento dal 14,0% del campione, mentre il 53,5% si aspetta un calo e il 32,6% stabilità. Una domanda speciale – posta a ritmo trimestrale – permette di conoscere anche le previsioni degli esperti circa l'entità dell'aumento dei prezzi al consumo: è stimato (in media) al 2,3% nel 2023 e all'1,8% nel 2024 (in aprile le valutazioni erano leggermente superiori, pari al 2,6% e al 2,0%).
I tassi d'interesse sono attesi in crescita nel corto termine (71,4%) e anche sul lungo periodo il 35,0% ipotizza una progressione: più consistente è comunque la quota di chi non scorge mutamenti (37,5%) e una minoranza del 27,5% mette in conto una contrazione.
Il 38,1% degli interrogati (+1,4 punti rispetto a giugno) prevede inoltre un incremento dell'indice di borsa elvetico SMI nei prossimi sei mesi, il 28,6% punta su valori stabili e il 33,3% su una flessione. Sul fronte valutario, il 51,2% si aspetta un rafforzamento del franco rispetto all'euro, il 12,2% un indebolimento e il 36,60% ritiene che non vi saranno cambiamenti nel corso. Riguardo alla disoccupazione il 48,8% vede una crescita dei senza lavoro, il 41,5% una stagnazione e il 9,8% un calo.
Al sondaggio, effettuato fra il 13 e il 20 luglio, hanno partecipato 43 analisti.