Sondaggio Gli analisti restano pessimisti sull'economia svizzera

hm, ats

27.9.2023 - 17:01

Nuvole nei cieli economici della Svizzera.
Nuvole nei cieli economici della Svizzera.
Keystone

La fiducia degli analisti finanziari riguardo al futuro dell'economia svizzera migliora leggermente, ma rimane sostanzialmente scarsa.

Keystone-SDA, hm, ats

È l'indicazione che emerge dall'indice sulle prospettive economiche calcolato da UBS e da CFA Society Switzerland sulla base di un sondaggio fra gli esperti.

L'indice era in precedenza diffuso da Credit Suisse: da questo mese è UBS, istituto che ha rilevato il concorrente, ad effettuare il medesimo lavoro.

L'indicatore principale si è attestato in settembre a -27,6 punti, emerge dalle informazioni diffuse oggi. Rispetto al mese prima il dato è migliorato (+11,0 punti), ma rimangono molto più numerosi gli specialisti che si aspettano un raffreddamento della congiuntura, rispetto a quelli che puntano sull'evoluzione opposta.

Il valore resta ben al di sotto della media di lungo periodo. Negli ultimi mesi, tuttavia, l'indicatore si è stabilizzato a un livello che in passato segnalava solo fasi di rallentamento economico, ma non recessioni, osservano gli esperti di UBS in un comunicato odierno. Durante la crisi finanziaria, la crisi del debito dell'euro e anche durante la pandemia l'indice era sceso molto più in basso.

Ecco le cifre

Andando nei dettagli, il 40,4% degli interrogati in settembre pronostica un peggioramento della situazione congiunturale nei prossimi sei mesi, il 12,8% un miglioramento, mentre il 46,8% è convinto che non vi saranno cambiamenti (valori che determinano poi l'indice complessivo: 12,8 meno 40,4 = -27,6). Rispetto ad agosto sono diminuiti i pessimisti (- 7,3 punti), mentre sono aumentati sia gli ottimisti (+3,7 punti) sia coloro che puntano sullo status quo (+3,6 punti).

La sfiducia per il futuro elvetico si accompagna a un'analisi ancora più fosca riguardante l'Eurozona (-44,7 punti) e gli Stati Uniti (-46,8). Anche per la Cina le prospettive appaiono negative (-20,4%), ma c'è stato un certo rimbalzo dopo il tonfo del mese prima (indice era a -43,2: mai il valore era stato così basso). Leggermente peggiorato, nel confronto mensile, è anche il giudizio sulla situazione congiunturale elvetica attuale, con un indice che rimane comunque positivo a 10,4 punti, però in flessione di 3,2 punti.

Segnali importanti riguardo al rincaro

Particolarmente importanti sono i segnali per quanto riguarda il rincaro: l'inflazione in Svizzera è vista in aumento dal 14,6% del campione, mentre il 31,2% si aspetta un calo e il 54,2% stabilità. I tassi d'interesse sono attesi in crescita nel corto termine (54,5%) e anche sul lungo periodo il 41,9% ipotizza una progressione: più consistente è comunque la quota di chi non scorge mutamenti (46,5%) e una minoranza dell'11,6% mette in conto una contrazione.

Il 44,2% degli interrogati (+13,2 punti rispetto ad agosto) prevede inoltre un incremento dell'indice di borsa elvetico SMI nei prossimi sei mesi, il 30,2% punta su valori stabili e il 25,6% su una flessione. Sul fronte valutario, il 46,5% si aspetta un rafforzamento del franco rispetto all'euro, il 7,0% un indebolimento e il 46,5% ritiene che non vi saranno cambiamenti nel corso. Riguardo alla disoccupazione il 54,5% vede una crescita dei senza lavoro, il 43,2% una stagnazione e il 2,3% un calo.

Al sondaggio, effettuato fra il 14 e il 21 settembre, hanno partecipato 49 analisti della comunità finanziaria elvetica. L'inchiesta in questione viene realizzata dal gennaio 2017: fino all'agosto 2023 partner di CFA era Credit Suisse, ora è UBS.