Previsioni Per gli analisti l'economia frenerà  ma anche l'inflazione calerà

hm, ats

31.8.2022 - 14:00

Nuvole all'orizzonte per l'economia svizzera.
Nuvole all'orizzonte per l'economia svizzera.
Keystone

Gli analisti finanziari continuano a vedere l'economia svizzera in frenata, ma per la prima volta da due anni a questa parte la maggioranza si aspetta un calo dell'inflazione.

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L'indice sulle prospettive economiche calcolato da Credit Suisse e da CFA Society Switzerland sulla base di un sondaggio fra gli esperti si è attestato in agosto a -56,3 punti, si evince dai dati pubblicati oggi.

Rispetto al mese prima il dato non si è quasi mosso (+0,9 punti) e rimane non troppo lontano dai livelli di giugno, quando erano stati registrati i minimi dal 2015.

L'indicatore rimane quindi molto negativo, segnalando che sono più numerosi gli specialisti che si aspettano un peggioramento della congiuntura di quelli che puntano sull'evoluzione opposta.

Le cifre specifiche

Scendendo nei dettagli, il 68,8% degli interrogati pronostica un peggioramento della situazione congiunturale nei sei mesi successivi, il 12,5% un miglioramento, mentre il 18,8% è convinto che non vi saranno cambiamenti (valori che determinano poi l'indice complessivo: 68,8 meno 12,5 = -56,3).

Rispetto a luglio sono aumentati sia i pessimisti (+4,5 punti) che gli ottimisti (+5,4 punti), mentre sono diminuiti coloro che puntano sullo status quo (-9,8 punti).

Migliorato, nel confronto mensile, è il giudizio sulla situazione congiunturale attuale, con un indice a 24,2 punti (+13,4 punti). La sfiducia per il futuro elvetico si accompagna a un'analisi fosca, ma un po' meno negativa, per l'Eurozona (-53,2 punti) e gli Stati Uniti (-50,0 punti), mentre per la Cina le prospettive appaiono stabili (0,0 punti).

L'inflazione fa meno paura?

Il cambiamento d'opinione più significativo nel confronto mensile riguarda l'inflazione: il 39,4% degli interpellati pronostica un aumento in Svizzera nei prossimi sei mesi, il 42,4% un calo e il 18,2% stabilità.

È la prima volta dal luglio 2020 che vi sono più esperti che scommettono su una flessione, rispetto a quelli che credono nello scenario opposto. Gli estensori del sondaggio fanno comunque presente che occorrerà aspettare i prossimi mesi per vedere se la tendenza si confermerà. Inoltre le opinioni divergono riguardo all'ordine di grandezza del rincaro.

Le possibili tendenze

I tassi d'interesse sono attesi in aumento nel corto termine (90,3%). Sul lungo periodo il 74,2% ipotizza una progressione: assai meno consistente è la quota di chi non scorge mutamenti (22,6%) e una sparuta minoranza del 3,2% mette in conto una contrazione.

Il 26,7% degli interrogati prevede inoltre una progressione dell'indice di borsa elvetico SMI nei prossimi sei mesi, un ulteriore il 26,7% punta su valori stabili e un 46,7% su una flessione.

Sul fronte valutario, il 37,9% ritiene che non vi saranno cambiamenti nel corso euro/franco, il 13,8% si aspetta un indebolimento del franco e il 48,3% un rafforzamento. Riguardo alla disoccupazione il 32,3% vede una crescita dei senza lavoro, il 67,7% una stagnazione e nessuno un calo.

Al sondaggio, effettuato fra il 18 e il 25 agosto, hanno partecipato 33 analisti.