Il sondaggio I tassi BNS restano fermi, un franco forte, ma ombre sulla congiuntura

hm, ats

29.11.2023 - 14:00

Gli occhi della comunità finanziaria sono puntati sulla Banca nazionale, qui nella sua sede di Zurigo.
Gli occhi della comunità finanziaria sono puntati sulla Banca nazionale, qui nella sua sede di Zurigo.
Keystone

I tassi della Banca nazionale svizzera (BNS) rimarranno fermi nei prossimi trimestri, il franco resterà forte nei confronti dell'euro e del dollaro, mentre la congiuntura elvetica andrà incontro a un rallentamento.

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Sono queste, in estrema sintesi, le indicazioni che emergono dall'indice sulle prospettive economiche calcolato da UBS e da CFA Society Switzerland sulla base di un sondaggio fra gli esperti.

L'indicatore principale si è attestato in novembre a -29,6 punti, emerge dalle informazioni diffuse oggi. Rispetto al mese prima il dato è migliorato (+8,2 punti): rimangono però tuttora più numerosi gli specialisti che si aspettano un raffreddamento dell'attività economica, rispetto a quelli che puntano sull'evoluzione opposta.

Si tratta inoltre del 21esimo mese consecutivo in negativo e il valore resta ben al di sotto della media di lungo periodo.

Quasi la metà pronostica un peggioramento

Andando nei dettagli, il 45,5% degli interrogati in novembre pronostica un peggioramento della situazione congiunturale nei prossimi sei mesi, il 15,9% un miglioramento, mentre il 38,6% è convinto che non vi saranno cambiamenti (valori arrotondati che determinano poi l'indice complessivo: 15,9 meno 45,5 = -29,6). Rispetto a ottobre sono aumentati gli ottimisti (+7,8 punti), mentre sono diminuiti sia i pessimisti (-0,4 punti) sia coloro che puntano sullo status quo (-7,3 punti).

La sfiducia per il futuro elvetico si accompagna a un'analisi ancora altrettanto fosca riguardante l'Eurozona (-25,0) e gli Stati Uniti (-43,1). Per la Cina le prospettive appaiono di nuovo un po' più negative (-6,9), dopo il parziale recupero di ottobre (-2,7) seguito alle indicazioni di settembre (-20,4) e di agosto (l'indice era a -43,2: mai il valore era stato così basso).

Peggiorato, nel confronto mensile, è il giudizio sulla situazione congiunturale elvetica attuale, con un indice che rimane comunque positivo a 4,6 punti, sebbene in flessione di 6,2 punti.

L'inflazione è in aumento

Particolarmente importanti sono i segnali per quanto riguarda il rincaro: l'inflazione in Svizzera è vista in aumento dal 15,9% del campione, mentre il 34,1% si aspetta un calo e il 50,0% stabilità. I tassi d'interesse sono attesi stabili nel corto termine (72,7%) e anche sul lungo periodo il 47,7% non ipotizza alcun cambiamento: consistente è comunque la quota di chi vede un rialzo (31,8%), mentre non pochi (20,5%) mettono in conto una contrazione.

Focalizzando l'attenzione ulteriormente sulla BNS, la probabilità che il tasso guida resti all'attuale 1,75% nel corrente quarto trimestre viene accreditata al 72%: scende poi al 67% per i primi tre mesi del 2024, al 57% nel secondo trimestre e al 45% nel terzo. In contemporanea salono in particolare la probabilità di un tasso all'1,5% o all'1,25%.

Un rafforzamento del franco

Il 48,8% degli interrogati (+9,9 punti rispetto a ottobre) prevede inoltre un incremento dell'indice di borsa elvetico SMI nei prossimi sei mesi, il 25,6% punta su valori stabili e un analogo 25,6% su una flessione.

Sul fronte valutario, il 39,5% si aspetta un rafforzamento del franco rispetto all'euro, il 9,3% un indebolimento e il 51,2% ritiene che non vi saranno cambiamenti nel corso; valori simili vengono registrati in relazione al dollaro. Riguardo alla disoccupazione il 46,5% vede una crescita dei senza lavoro, il 51,2% una stagnazione e solo il 2,3% un calo.

Al sondaggio, effettuato fra il 16 e il 23 novembre, hanno partecipato 44 analisti della comunità finanziaria elvetica. L'inchiesta in questione viene realizzata dal gennaio 2017: fino all'agosto 2023 partner di CFA era Credit Suisse, ora è UBS, banca che ha rilevato il concorrente.