È atteso un ulteriore salasso di 200 franchi annui a famiglia, riferiscono lunedì l'Aargauer Zeitung e le testate ad essa legate. Che colpirà maggiormente le fasce a basso reddito.
«La Confederazione può riscuotere un'imposta sul valore aggiunto, con un'aliquota normale massima del 6,5% e un'aliquota ridotta non inferiore al 2,0%», si legge nel primo capoverso dell'articolo 130 della Costituzione federale. I paragrafi successivi fanno però sì che il cosiddetto massimo venga in realtà superato: oggi l'IVA normale è al 7,7%, quella ridotta (determinati beni, a partire da quelli alimentari) è al 2,5% e quella speciale per il settore alberghiero (è un privilegio fiscale accordato al ramo) è al 3,7%.
Da gennaio questi tassi saliranno rispettivamente all'8,1%, al 2,6% e al 3,8%: così ha voluto il popolo, il 25 settembre del 2022, quando ha approvato con circa il 55% di sì il finanziamento supplementare dell'AVS.
Farà salire i prezzi
Parrebbe che l'aumento dell'imposta di 0,4 punti percentuali (per l'aliquota normale) giunga in un momento inopportuno, poiché ha l'effetto di far salire i prezzi, mentre la Banca nazionale svizzera (BNS) sta facendo tutto il possibile per tenere sotto controllo l'inflazione. «Il momento per un aumento delle tasse non è mai ideale», chiosa a questo proposito Frank Marty, esperto fiscale della federazione delle imprese elvetiche Economiesuisse, in dichiarazioni citate dal quotidiano.
Tuttavia, nonostante i prevedibili oneri aggiuntivi fiscali e amministrativi per le imprese (cambiare i tassi costa), l'associazione era tra i sostenitori della recente riforma dell'AVS, che non solo ha aumentato l'IVA, ma anche l'età pensionabile delle donne. «La salvaguardia dell'AVS era più importante in tal caso», osserva Marty.
Ogni cittadino verrà toccato
Quello che è certo è che la novità concernerà ciascun cittadino. «Gli aumenti dell'IVA colpiscono tutti», sottolinea l'esperto. In media, la progressione di 0,4 punti percentuali causa costi aggiuntivi di 200 franchi per famiglia e per anno.
Ma ovviamente non tutti sono colpiti allo stesso modo: in termini assoluti, le famiglie ad alto reddito versano nelle casse dell'IVA tre volte di più di quelle a basso reddito, perché consumano anche di più. In termini relativi, invece, le cose appaiono diverse: «L'aumento dell'IVA colpisce più duramente le famiglie a basso reddito», fa presente Marty. Lo scarto non è indifferente: chi guadagna bene sarà gravato circa nella misura dello 0,15%, chi invece ha la busta paga più leggera si vedrà decurtare lo 0,24%.
Momento di rincaro generale
L'accresciuto balzello arriva in un momento di crescita generale dei prezzi. Attualmente (dato di settembre) l'inflazione in Svizzera è all'1,7%: ma per l'insieme dell'anno gli esperti di banche, istituti congiunturali, BNS e Segreteria di Stato dell'economia (SECO) si aspettano un valore medio compreso fra il 2,2% e il 2,7%.
Il rincaro sembra peraltro un fenomeno arrivato per restare, visto che le aspettative per l'anno prossimo sono comprese fra 1,2% e 2,5%. E se questi tassi appaiono moderati in un'ottica di confronto internazionale va anche ricordato che, per motivi metodologici, non comprendono il fattore che attualmente fa maggiormente esplodere i bilanci famigliari, cioè i premi dell'assicurazione malattia di base.
Intanto i salari non tengono il passo con l'inflazione: nel 2022 i lavoratori dipendenti in Svizzera hanno subito la più grave perdita di potere d'acquisto dai tempi della Seconda Guerra mondiale.