RincaroL'aumento dell'inflazione non preoccupa gli esperti, la BNS dovrebbe stare ferma
hm, ats
3.10.2023 - 12:01
Il lieve aumento dell'inflazione (1,7% in settembre, contro l'1,6% di agosto) certificato stamane dall'Ufficio federale di statistica (UST) non preoccupa gli esperti, sebbene il dato è atteso in ulteriore crescita nei prossimi mesi.
hm, ats
03.10.2023, 12:01
03.10.2023, 12:06
SDA
Gli specialisti si aspettano inoltre che la Banca nazionale svizzera (BNS) rinunci nell'immediato ad alzare i tassi.
L'incremento degli affitti avrà un impatto sul rincaro in ottobre e la progressione dei prezzi dell'energia inciderà all'inizio del 2024, si legge in un commento di Oddo BHF. Nel dettaglio, la metà delle pigioni salirà 3% all'8% a partire dal mese prossimo.
Secondo Alessandro Bee di UBS la pressione inflazionistica continuerà ad aumentare nei prossimi mesi, con la crescita dei prezzi che supererà nuovamente la soglia del 2% verso la fine dell'anno. Anche l'effetto base relativo ai carburanti potrebbe contribuire alla progressione dell'inflazione, dato che il costo del petrolio è diminuito significativamente nella seconda metà del 2022.
Tuttavia Bee non si aspetta che la BNS aumenti ulteriormente il tasso guida nei prossimi trimestri: la lieve crescita del rincaro osservata in settembre dovrebbe essere in linea con le aspettative dell'istituto guidato da Thomas Jordan. Si potrebbe temere un ulteriore rialzo dei tassi se le pressioni inflazionistiche sottostanti fossero significativamente più forte di quanto previsto dalla BNS.
Pure secondo Gero Jung di Mirabaud non è da attendersi in dicembre un stretta monetaria da parte della BNS. In linea con gli sviluppi internazionali, in generale anche in Svizzera la pressione sui prezzi si è attenuata. A suo avviso inoltre particolarmente incoraggiante è la contrazione del rincaro di fondo, quello cioè che non tiene conto di prodotti con tariffe molto variabili come quelli energetici.