Salgono sensibilmente e a ritmi che non si vedevano da tempo gli averi a vista della Banca nazionale svizzera (BNS), un parametro osservato con attenzione dagli esperti perché può rappresentare un indizio di un possibile intervento sul mercato dei cambi.
Keystone-SDA, hm, ats
28.03.2022, 15:00
28.03.2022, 15:03
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La settimana scorsa gli attivi in questione si sono attestati al valore record di 731,5 miliardi di franchi, 2,6 miliardi in più rispetto ai sette giorni precedenti, ha indicato oggi l'istituto. Si tratta dell'incremento più forte dal maggio 2021 e conferma la tendenza alla crescita costante: per ritrovare un fuggevole calo bisogna risalire alla seconda settimana del 2022. Il denaro accumulato supera ormai ampiamente l'intero prodotto interno lordo elvetico (Pil), attestatosi nel 2020 a 706 miliardi di franchi.
I conti in questione vengono sorvegliati dagli esperti perché una loro sensibile progressione costituisce un indizio che fa appunto pensare a interventi della BNS sul mercato per evitare che il franco si apprezzi. Questo poiché quando l'istituto compra divise il corrispettivo in franchi viene accreditato sul conto della banca interessata all'operazione.
Al momento il corso dell'euro si situa poco sopra 1,02 franchi. Nell'ultima analisi trimestrale della situazione economica e monetaria, la settimana scorsa, l'istituto guidato da Thomas Jordan ha parlato ancora una volta di una valutazione elevata del franco. Come noto la BNS oltre che con gli acquisti di valuta agisce anche con una seconda leva, quella del tasso direttore negativo, che si trova sotto lo zero ormai da oltre sette anni. Non mancano peraltro critiche a questa politica.