Economia Aziende svizzere uscite bene da Covid, semestrali oltre le attese

hm, ats

10.8.2021 - 17:01

Chi l'avrebbe detto, un anno fa, che la ripresa sarebbe stato così dinamica?
Chi l'avrebbe detto, un anno fa, che la ripresa sarebbe stato così dinamica?
Keystone

Le aziende svizzere stanno uscendo con molto slancio dalla crisi del coronavirus: i risultati semestrali presentati finora sono stati spesso superiori a quanto si aspettassero gli esperti, emerge da un'analisi effettuata dall'agenzia finanziaria Awp.

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In termini di fatturato, ad esempio, quasi quattro aziende su cinque quotate alla borsa svizzera hanno superato le stime medie e due su cinque sono andate anche al di là dei pronostici più ottimistici. Il quadro è ancora più estremo quando si tratta di profitti: due aziende su tre hanno superato la gamma di tutte le stime.

A creare una grande sorpresa è stato ad esempio il colosso della logistica Kühne+Nagel, che ha colto gli analisti in contropiede con il suo giro d'affari record. Ma anche le società farmaceutiche Roche e Novartis, il produttore di beni di lusso Richemont e le imprese industriali ABB, Schindler, Sika e Georg Fischer sono riusciti a battere significativamente le stime. A livello di utili operativi si è distinta UBS, che ha presentato per il secondo trimestre un utile ante-imposte di 2,6 miliardi, ben più degli 1,9 miliardi ipotizzati dagli specialisti.

I buoni risultati si sono spesso riflessi sull'andamento dei rispettivi titoli in borsa. Il mercato azionario svizzero – misurato dall'indice principale SMI – ha così aggiornato costantemente i suoi record. Lo sta facendo anche oggi, mentre vengono diffuse queste righe: l'SMI ha toccato in giornata un massimo a 12'354,65 punti, mai si era spinto così in alto.

Per quanto riguarda il futuro è bene però rimanere prudenti, ammoniscono gli esperti. La lista dei potenziali rischi è lunga e nuovi impulsi non sono in vista, affermano gli analisti di Raiffeisen. Altri – come J. Safra Sarasin – credono che gli ottimi bilanci intermedi resi noti dalle aziende possano far salire ulteriormente i corsi: questo perché gli analisti stanno rivedendo le loro previsioni e probabilmente raccomanderanno l'acquisto dell'una o dell'altra azione.

Tuttavia, queste valutazioni positive nascondono anche un pericolo. I critici paragonano la situazione attuale con lo scoppio della bolla dotcom, all'inizio del millennio. All'epoca gli analisti avevano alimentato l'isteria del mercato azionario spingendo gli investitori verso titoli spazzatura.

In un certo senso questi timori possono peraltro favorire il mercato elvetico, più difensivo di altri. Anzi, stando a quanto scritto oggi dal portale Cash questo sta già avvenendo: negli ultimi tre mesi l'SMI è salito di oltre il 10%, superando la performance di altri mercati continentali. Gli investitori internazionali sembrano quindi apprezzare il porto relativamente sicuro rappresentato dalle azioni svizzere, in tempi di diffusione della variante delta del coronavirus con conseguenti timori circa la tenuta della ripresa economica globale.