BAKProspettive favorevoli per il turismo nella stagione invernale
es, ats
3.11.2022 - 16:06
Sembra prospettarsi un buon inverno per il turismo svizzero: l'istituto di ricerca BAK Economics prevede un forte aumento dei pernottamenti. Sussistono tuttavia timori riguardo all'evoluzione congiunturale.
Keystone-SDA, es, ats
03.11.2022, 16:06
03.11.2022, 16:12
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Per la prossima stagione invernale gli economisti del BAK prevedono che i pernottamenti cresceranno del 13% a 16,4 milioni rispetto all'inverno scorso, ancora in parte segnato dalle restrizioni legate al coronavirus. Stando a un comunicato diramato oggi le destinazioni turistiche svizzere accoglieranno ancora una volta molti ospiti svizzeri ma anche di più dall'estero.
Le prospettive del BAK confermano le ipotesi formulate due settimane fa dal Centro di ricerca economica del Politecnico di Zurigo (KOF), il quale si aspetta 17 milioni di pernottamenti.
Benjamin Studer, responsabile di progetto per il turismo presso BAK Economics, spiega nella nota che l'inverno sarà caratterizzato soprattutto dagli effetti di recupero dopo la pandemia tra gli ospiti stranieri e dalla continua elevata domanda del mercato interno.
Le famiglie hanno più risparmi disponibili per le vacanze. E la Svizzera è percepita come un paese che imporrebbe solo restrizioni lievi in caso di una nuova ondata di infezioni. Ciò offre ai viaggiatori sicurezza nella pianificazione.
Ma ci sono anche una serie di fattori che rallentano la domanda turistica: il BAK cita la crisi energetica innescata dalla guerra in Ucraina, l'inflazione e il rallentamento economico. Si aggiunge il franco forte che rende i soggiorni più costosi per gli ospiti stranieri, mentre le vacanze all'estero diventano più interessanti per gli svizzeri.
Inoltre il turismo internazionale risente ancora delle conseguenze della pandemia e del conflitto in Ucraina. Come in estate, secondo gli esperti del BAK, quasi nessun turista proveniente dalla Cina o dalla Russia giungerà in Svizzera per le vacanze invernali. Le elevate tariffe aeree ostacolano anche la domanda da parte di altri mercati lontani, mentre il turismo d'affari si sta riprendendo solo lentamente.
Secondo l'istituto di ricerca, i numerosi fattori negativi peseranno probabilmente sul settore dei viaggi in Svizzera fino all'estate del 2023. Un ritorno dei pernottamenti in Svizzera al livello pre-crisi è quindi possibile al più presto nell'inverno 2023/24, anche se in singoli mesi si registrerà già prima. L'estate scorsa il numero di pernottamenti (22 milioni) si è già avvicinato al livello pre-Covid: alla fine esso è stato inferiore solo del 3% a quello del 2019.