Epidemia e crisi Banca cantonale Zurigo, prestiti ad aziende dove non arriva stato

hm, ats

23.12.2020 - 10:01

A Zurigo la banca cantonale sostiene anche le aziende che non vengono aiutate dallo stato.
A Zurigo la banca cantonale sostiene anche le aziende che non vengono aiutate dallo stato.
Keystone

La banca cantonale di Zurigo (Zürcher Kantonalbank, ZKB) corre in aiuto delle aziende, in particolare di quelle che finora non hanno potuto accedere al sostegno dello stato.

A partire dal 4 gennaio l'istituto metterà a disposizione prestiti ponte per un totale di 300 milioni di franchi.

Sarà un aiuto aiuto rapido e non burocratico per far fronte alle difficoltà imposte dalla crisi del coronavirus, spiega l'istituto in un comunicato odierno. Potranno accedervi sia le piccole e medie imprese (PMI) che soddisfano i criteri del programma di sostegno della Confederazione e del cantone di Zurigo, sia quelle che non adempiono ai requisiti. L'intervento sarà gestito da una speciale task force di 30 dipendenti.

Per accedere al denaro le imprese dovranno dimostrare di avere avuto un'attività operativa per almeno due anni. Un altro criterio è aver subito un significativo calo del giro d'affari durante la crisi. «Queste perdite potrebbero però essere molto inferiori al 50% previsto nei programmi statali», spiega Jürg Bühlmann, responsabile dei clienti aziendali della ZKB, citato nella nota.

Per molte ditte gli aiuti finanziari promossi dall'ente pubblico arriverebbero troppo tardi, aggiunge lo stesso Bühlmann in un'intervista pubblicata oggi dalla Neue Zürcher Zeitung. «Da ieri ci troviamo ancora una volta in una situazione di parziale confinamento: i settori che avevano già sofferto molto nei mesi di marzo e aprile sono stati di nuovo colpiti duramente», ha detto. L'esperto ha citato a questo proposito in particolare il ramo alberghiero e della ristorazione, nonché quello dei viaggi. «Per alcune aziende, i nostri prestiti fungeranno probabilmente da ponte fino al pagamento degli aiuti d'emergenza; per altri, i crediti potrebbero aiutare a più lungo termine», conclude Bühlmann.

Tornare alla home page