Cina Bao Fan, il banchiere scomparso «sta collaborando a un'indagine»

SDA

27.2.2023 - 15:08

È stata la società China Renaissance a informare il pubblico sulla sorte del manager.
È stata la società China Renaissance a informare il pubblico sulla sorte del manager.
Keystone

Bao Fan, fondatore e presidente di China Renaissance, «sta collaborando a una indagine condotta da alcune autorità» in Cina.

È stata la stessa holding, quotata alla borsa di Hong Kong, a fornire a sorpresa un aggiornamento sul magnate di successo dell'hi-tech, scomparso da circa dieci giorni.

Banchiere d'affari, classe 1970, Bao «sta collaborando a un'indagine», ha riferito la società in una comunicazione di borsa diffusa lunedì in tarda serata, senza precisare se sia condotta in base alla legge cinese.

La dichiarazione ha però confermato le voci secondo cui Bao, noto guru degli investimenti nel mercato dei capitali mandarini, era stato portato via dalle autorità di Pechino per essere sottoposto a interrogatorio.

China Renaissance, fondata da Bao nel 2005, è tra le principali banche d'investimento del Dragone con oltre 400 dipendenti tra Shanghai, Hong Kong e New York, consolidando il profilo di importante operatore nel settore Internet, avendo lavorato alle fusioni che hanno portato alla nascita di alcune delle più grandi aziende tecnologiche nazionali, tra cui Didi Chuxing, Meituan e Trip.com.

La scomparsa di Bao aveva fatto sospettare che gli accordi conclusi dalla sua società fossero finiti nel mirino del governo che non lo ha accusato di reati, né ha riconosciuto pubblicamente la sua scomparsa. Le autorità, tuttavia, stavano indagando sul suo collega Cong Lin, un ex presidente della società, secondo la rivista finanziaria Caixin.

«Il consiglio vorrebbe ribadire che gli affari e le operazioni di China Renaissance stanno continuando normalmente», ha precisato nella nota l'azienda, quotata a Hong Kong nel 2018.

Malgrado il pessimismo sull'economia nazionale, alla fine del 2022 i mercati avevano risposto favorevolmente alle indicazioni secondo cui le autorità cinesi stavano allentando il giro di vite sui colossi hi-tech.