Mobilità Bici e monopattini elettrici: un vero boom

ATS

27.6.2019 - 15:20

Nel 2018 i modelli elettrici hanno raggiunto le 164'491 unità mentre quelli a motore a pistoni sono rimasti stabili a 44'530.
Nel 2018 i modelli elettrici hanno raggiunto le 164'491 unità mentre quelli a motore a pistoni sono rimasti stabili a 44'530.
Source: KEYSTONE/AP/DAVID SHARP

Gli svizzeri non sono mai stati così appassionati delle due ruote elettriche: le importazioni di bici e monopattini ad assistenza elettrica hanno registrato un vero e proprio boom negli ultimi dieci anni.

Il loro numero è aumentato di quasi 20 volte, indica un comunicato odierno dell'Amministrazione federale delle dogane (AFD).

Nel 2018 i modelli elettrici hanno raggiunto le 164'491 unità mentre quelli a motore a pistoni sono rimasti stabili a 44'530.

I modelli elettrici hanno rappresentato una quota di quasi l'80% del parco dei motocicli importati, rispetto al 16% di dieci anni fa. Nel 2008 le importazioni di motocicli a motore elettrico si attestavano a 8'509 unità contro le 45'812 unità per quelli a motore a pistoni.

L'anno scorso con 136'438 unità importate sono state le e-bike a fare la parte del leone nella categoria dei motocicli a motore elettrico, indica l'AFD. I monopattini e gli overboard si sono attestati a 25'799 unità (16%).

Per quanto riguarda la provenienza dei motocicli elettrici, nel 2018 la Germania rappresentava il 35% delle importazioni, seguita dalla Cina (27%) e Taiwan (11%). Per i monopattini regnava quasi incontrastata la Cina (92%), seguita dalla Germania e Paesi Bassi.

Una differenza maggiore tra questi paesi si trova a livello di prezzi: una e-bike proveniente da Taiwan l'anno scorso costava in media più di 2'200 franchi, una tedesca aveva un prezzo medio di 2'035 franchi, mentre molto più economica risultava una e-bike cinese (910 franchi).

Quanto ai monopattini e overboard, i prodotti cinesi avevano un prezzo medio di 244 franchi per unità e uno dei Paesi Bassi di 265 franchi. Per un mezzo di questo tipo proveniente dalla Germania occorreva invece sborsare oltre tre volte di più (851 franchi).

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