Dopo il caso Credit SuisseBNS: «Le banche siano meglio preparate alle crisi»
mh, ats
1.11.2023 - 14:29
La Banca nazionale svizzera (BNS) non intende concedere liquidità di emergenza a istituti finanziari senza garanzie.
mh, ats
01.11.2023, 14:29
01.11.2023, 14:34
SDA
L'aiuto di emergenza (Ela+) fornito a Credit Suisse in marzo non deve diventare uno strumento standard di politica monetaria, ha messo in guardia oggi il presidente della BNS, Thomas Jordan.
Credit Suisse, assorbita da UBS quando era sull'orlo del fallimento, aveva accantonato troppe poche garanzie per essere in misura di ricevere un aiuto massiccio, ha sottolineato Jordan durante una conferenza tenutasi a Berna.
La vicenda ha anche dimostrato che i patrimoni dei clienti possono evaporare più rapidamente e significativamente di quanto previsto dalle autorità di regolamentazione.
Un aiuto d'emergenza senza garanzie
A marzo la BNS ha concesso a Credit Suisse, che stava subendo l'impatto dei deflussi di capitale, un aiuto urgente sotto forma di liquidità denominato Ela+ (Emergency Liquidity Assistance Plus) in base a un'ordinanza d'emergenza emanata dal Consiglio federale. Per ottenerlo, la banca non ha dovuto fornire alcuna garanzia. Complessivamente la BNS ha messo a disposizione circa 168 miliardi di franchi, ha ricordato Jordan.
Secondo quest'ultimo, sono diversi gli insegnamenti da trarre dal tracollo di Credit Suisse. La regolamentazione sulla liquidità deve tenere conto di deflussi di capitale più rapidi e consistenti, mentre le banche devono avere sufficienti garanzie pronte per essere trasferite alla BNS e ad altre altre banche centrali.
Migliorare il «Public Liquidity Backstop»
Il meccanismo pubblico di garanzia delle liquidità («Public Liquidity Backstop», PLB) deve inoltre essere migliorato, per consentire alla BNS di prestare denaro alle banche in difficoltà che non dispongono di garanzie sufficienti. Ma Jordan ha pure insistito sul fatto che l'Ela+ non dovrebbe essere uno degli strumenti abituali della BNS.
Jordan non ha invece replicato alle critiche secondo cui la BNS avrebbe dovuto reagire più rapidamente alla crisi del Credit Suisse. Il margine di manovra della BNS nell'ambito della stabilità finanziaria è limitato dalla legislazione, ha affermato, aggiungendo che altre misure importanti per la stabilità del sistema finanziario sono di competenza di altre istituzioni.