Svizzera La BNS pensa ad altri aumenti dei tassi: «Fare utili non è nostro mandato»

hm, ats

11.11.2022 - 10:00

Pronta a nuove strette monetarie.
Pronta a nuove strette monetarie.
Keystone

Per combattere contro l'inflazione la Banca nazionale svizzera (BNS) potrebbe aumentare ulteriormente il tasso guida in dicembre, dice Andréa Maechler, uno dei tre membri della direzione generale.

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Che all'indirizzo dei cantoni – Ticino in primis – in attesa di sapere se riceveranno gli agognati milioni per i loro bilanci 2023 aggiunge: il nostro compito non è fare utili.

«Abbiamo un accordo molto chiaro relativo ai pagamenti ai cantoni e alla Confederazione», afferma la 53enne in un'intervista pubblicata oggi dal periodico finanziario romando L'Agefi. Le «ingenti perdite» registrate nei primi tre trimestri – un rosso di 142 miliardi di franchi – «sono dovute alle particolari condizioni di mercato». «Se dovessimo applicare la convenzione oggi, non avremmo il diritto di effettuare una ridistribuzione».

«L'obiettivo della Banca nazionale non è il profitto, ma la stabilità dei prezzi», sottolinea a questo proposito l'economista con studi a Toronto, Ginevra, Losanna e Santa Cruz (California). «La BNS è l'unica istituzione in grado di adempiere a questo mandato. È quindi ancora più importante che lo faccia bene e in modo indipendente».

Aumenti tariffari non limitati a beni e a servizi colpiti dalla guerra in Ucraina o dalle conseguenze della pandemia

Intanto l'inflazione in Svizzera, pur avendo rallentato in ottobre al 3,0%, dopo il 3,3% di settembre, viene ritenuta ancora «lontana dall'intervallo che associamo alla stabilità dei prezzi, tra lo 0% e il 2%».

Secondo Maechler vi sono peraltro sempre più segnali che indicano che gli aumenti tariffari non si limitano ai beni e ai servizi direttamente colpiti dalla guerra in Ucraina o dalle conseguenze della pandemia. Si sa inoltre che il costo dell'elettricità aumenterà notevolmente nei prossimi mesi. Non basta quindi un rallentamento del rincaro per fare i balzi di gioia: «canteremo vittoria quando l'inflazione si assesterà al di sotto del 2% in maniera duratura».

Concretamente quindi «non si può escludere che, sulla base dei nuovi dati e sviluppi, siano necessari ulteriori rialzi dei tassi per garantire la stabilità dei prezzi nel medio termine», prosegue la prima donna designata ai vertici della BNS, nel 2014. «È quindi molto importante fare una valutazione complessiva con i dati che avremo in dicembre», conclude.