Tecnologia finanziaria La BNS sperimenta monete digitali in ambito transfrontaliero

hm, ats

10.6.2021 - 15:00

La BNS non è solo tradizione, è anche innovazione.
La BNS non è solo tradizione, è anche innovazione.
Keystone

La Banca nazionale svizzera (BNS) entra nel mondo delle monete digitali: insieme alla Banque de France e alla Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI) avvia una sperimentazione transfrontaliera.

Keystone-SDA, hm, ats

Verranno impiegate monete digitali di banca centrale (Central Bank Digital Currency, CBDC) all'ingrosso, insieme a un consorzio privato guidato dalla società di consulenza Accenture e di cui fanno parte Credit Suisse, UBS, la banca d'affari francese Natixis, la multinazionale fintech R3 e SIX Digital Exchange (piattaforma digitale di SIX, che gestisce la borsa svizzera), precisa l'istituto elvetico in un comunicato odierno.

Obiettivo della prova (denominata «progetto Jura") è testare il regolamento transfrontaliero con due CBDC all'ingrosso e uno strumento finanziario digitale francese su una piattaforma. Le operazioni saranno regolate tra banche domiciliate in Francia e in Svizzera.

«È essenziale, per le banche centrali, essere al passo con gli sviluppi tecnologici», afferma Andréa Maechler, membro della direzione generale della BNS, citata nella nota. L'istituto ha già allo studio, nell'ambito del Progetto Helvetia, un regolamento di attività tokenizzate tramite CBDC all'ingrosso. «Siamo molto lieti di estendere l'analisi al contesto transfrontaliero partecipando a questa stimolante iniziativa», afferma l'economista con studi a Ginevra, Toronto e Santa Cruz (California).

Convinzione nel progetto viene espressa anche dalla banca centrale francese, per bocca della vicegovernatrice Sylvie Goulard. «Banque de France è convinta dei potenziali vantaggi che una moneta digitale di banca centrale all'ingrosso può offrire in termini di massima sicurezza ed efficienza nelle operazioni finanziarie e l'anno scorso ha avviato un programma sperimentale per progredire in questo ambito», afferma l'ex ministra della difesa, affiliata dal 2016 a La République En Marche, pure citata nel comunicato. «Siamo perciò lieti di poter condurre un importante studio sul regolamento transfrontaliero».

«Il G20 ha fatto del miglioramento dei pagamenti transfrontalieri una priorità e delineato un piano pluriennale per coordinare le iniziative: questa sperimentazione contribuisce a tali lavori», afferma da parte sua Benoît Cœuré, responsabile dell'Innovation Hub BRI. Si vedrà come il nuovo approccio potrà migliorare velocità, efficienza e trasparenza nelle operazioni a cavallo dei confini.

Il progetto – sottolinea la BNS – ha natura esplorativa e non è da interpretare come indicativo dell'intenzione della Banca nazionale svizzera o di Banque de France di emettere CBDC all'ingrosso.