Investimenti finanziari Borsa ai massimi? Secondo l'esperto «è solo l'inizio, salirà ancora»

hm, ats

9.7.2021 - 14:01

L'esperto scommette su un'ulteriore crescita del valore delle azioni.
L'esperto scommette su un'ulteriore crescita del valore delle azioni.
Keystone

In Europa – Svizzera compresa – si è solo all'inizio della fase di rialzo dei mercati azionari.

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Ne è convinto il capo-economista di Julius Bär Christian Gattiker, che malgrado il già elevato livello dei corsi vede ancora un grande potenziale e si oppone a quello che descrive come lo scetticismo di una generazione di investitori che si è scottata con le azioni nel recente passato.

«Sia nei sondaggi che nei rilevamenti a lungo termine constatiamo un aumento significativo delle disponibilità di contanti», spiega l'esperto in un'intervista pubblicata oggi dal portale finanziario Cash. «Prima della crisi finanziaria del 2008 la quota di liquidità dei clienti privati era poco meno del 10%, ora è due o tre volte tanto. Ho il sospetto che abbiamo a che fare con una generazione di azionisti traumatizzata».

Si tratta di investitori che sono passati attraverso la crisi Dotcom (internet) del 2000, quella finanziaria del 2008 e quella dell'Euro del 2011. «In Europa, negli ultimi 20 anni non si è guadagnato nulla con le azioni, tranne i dividendi. Il Dax si muove lateralmente da 20 anni. Anche l'SMI è uscito solo negli ultimi dodici mesi da movimenti laterali e crolli. Sussiste una mancanza di fiducia nelle azioni al di fuori degli Stati Uniti».

Secondo Gattiker a predominare è l'emozione, non la ragione. «I professionisti dell'investimento, i ricercatori e il mondo accademico dicono tutti che le azioni forniscono rendimenti a lungo termine. Ma negli ultimi anni c'è stato molto scetticismo. La gente ha avuto paura di un disastro della zona euro, di un collasso del sistema finanziario, della fine dell'ordine esistente e, più recentemente, naturalmente della pandemia».

In pochi vedono le azioni come una riserva di valore a lungo termine o un modo per aumentare la ricchezza. «Negli Stati Uniti, una famiglia della classe media ha una quota azionaria del portafoglio superiore al 25%: siamo molto lontani da questo valore in Europa».

Vi è sì il fenomeno dei neotrader, cioè dei giovani che investono e che si assumono dei rischio. Ma prima che questa generazione possa influenzare veramente il mercato passerà del tempo, perché in Europa i grandi patrimoni si costituiscono attraverso le eredità, argomenta lo specialista.

«Al momento la gente pensa che le azioni siano troppo rischiose e che per investirvi sia già troppo tardi», prosegue l'intervistato. A suo avviso non è però così. «Guardando indietro, al di fuori del mercato statunitense non possiamo davvero parlare di un boom. Intuitivamente, pensiamo di essere nel 13esimo anno di una fase di rialzo. Ma non è vero. In Svizzera e in Europa siamo solo all'inizio di un periodo di aumenti dei corsi».

«Sì, so che questa opinione non è molto condivisa», ammette Gattiker. Ma il «rinnovato flusso di dollari continuerà a stimolare i prezzi e a spingere i mercati azionari verso nuovi massimi». Certo ci saranno correzioni anche del 5% o del 10% per un anno, magari anche una volta del 20%. «Ma nella situazione in cui siamo bisogna avere il patrimonio investito. Se non ce l'hai, devi trovare il modo di uscire dalla trappola psicologica», conclude Gattiker, che come detto lavora per un grande gestore patrimoniale zurighese.