Epidemia e finanza Borsa in novembre, atmosfera rasserenata, ma non mancano i timori

hm, ats

13.11.2020 - 15:00

Tutti guardano principalmente a Wall Street.
Tutti guardano principalmente a Wall Street.
sda

L'atmosfera sui mercati azionari di tutto il mondo si è notevolmente rasserenata nelle ultime settimane: l'elezione di Joe Biden alla presidenza degli Stati Uniti e la prospettiva di un vaccino anti-Covid hanno dato un forte impulso ai corsi.

Tuttavia secondo gli esperti l'umore potrebbe rapidamente cambiare sulla scia della seconda ondata della pandemia e delle preoccupazioni sulla tenuta dell'economia.

Uno sguardo al grafico di novembre dell'indice SMI del mercato elvetico può fare impressione: mentre all'inizio del mese il listino era ancora a 9500 punti, in una sola settimana è salito di ben 1000 punti. Nelle ultime sedute il volo verso l'alto si è però arrestato e gli investitori hanno proceduto a realizzare una parte dei profitti.

Anche nella seduta odierna l'attività borsistica è stata dominata dalle prese di profitto e dalla prudenza: nel primo pomeriggio il mercato si presenta praticamente piatto. Sull'arco di sette giorni la performance, pari all'1,6%, non è comunque disprezzabile.

Commentando quanto sta avvenendo, Adrian Schneider della Banca Cantonale Grigione riconosce che gli operatori sono rimasti sorpresi, lunedì, dalla notizia dell'efficacia del vaccino anti-coronavirus sviluppato dall'americana Pfizer e dalla tedesca Biontech. A suo avviso comunque la fine della pandemia è ancora da considerare lontana.

Stanno tornando inoltre d'attualità argomenti come il continuo aumento del numero di infezioni e i rischi associati a misure più restrittive per combattere l'epidemia, scrive Jochen Stanzl di CMC Markets. Lo stesso presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha parlato di un indebolimento della ripresa economica. Secondo l'analista il mercato azionario assomiglia attualmente a un paziente maniaco-depressivo, che spesso può mostrare stati d'animo contraddittori e completamente esagerati.

Nei circoli finanziari si parla anche molto del prolungato cambio alla Casa Bianca, con Donald Trump che si rifiuta di ammettere la sconfitta. Si guarda non solo alla polarizzazione della società: vi è anche il crescente timore che il presidente uscente intraprenda azioni difficili da calcolare.

Con il vincitore delle elezioni Joe Biden, la politica statunitense dovrebbe diventare più affidabile, il che dovrebbe essere una buona notizia per chi è proprietario di azioni. Tuttavia vengono ora attesi rapidamente stimoli economici: altrimenti i consumi rischiano di crollare di nuovo, scrive il capo economista di Raiffeisen Martin Neff. Gli interventi sarebbero ancora compito dell'amministrazione Trump, poiché è probabile che passi troppo tempo prima che Biden sia in grado di attuare il suo annunciato grande pacchetto di aiuti.

In ogni caso, l'Europa non deve cadere nell'errata convinzione che l'economia statunitense tornerà rapidamente a essere il motore economico, aggiunge Neff. Le cose vanno meglio in Cina, dove la pandemia sembra essere sotto controllo. Gli economisti si aspettano un ulteriore miglioramento del settore industriale nel paese a partito unico.

Negli Stati Uniti, lunedì prossimo l'attenzione si concentrerà sull'Empire State Index, che misura la fiducia delle aziende industriali di New York, mentre giovedì è prevista la pubblicazione di diversi dati macro nazionali. A causa del numero sempre elevato di nuove infezioni da coronavirus è prevedibile un leggero indebolimento dei principali indicatori, secondo Schneider.

Sul fronte interno l'attenzione si concentrerà sul produttore di apparecchi acustici Sonova e sulla società immobiliare e alberghiera Orascom, che informeranno sull'andamento degli affari. I vertici di ABB e Swiss Re appariranno da parte loro davanti agli investitori. Molto seguiti saranno inoltre i dati relativi alle esportazioni, che saranno resi noti giovedì.

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