La borsa svizzera apre in rialzo l'ultima seduta della settimana: alle 09.10 l'indice dei valori guida SMI segnava 11'226,58 punti, in progressione dello 0,65% rispetto a ieri.
Keystone-SDA, ats
12.01.2024, 09:14
12.01.2024, 09:28
SDA
Il mercato prende atto della chiusura debole di Wall Street (Dow Jones +0,04% a 37'711,02 punti, Nasdaq senza variazione percentuale a 14'970,18 punti) e guarda anche alle piazze asiatiche, con Tokyo che ha aggiornato i massimi dal 1990 (Nikkei +1,50% a 35'577,11 punti).
Dopo il dato americano sull'inflazione in dicembre gli esperti hanno spostato le loro aspettative riguardo ai previsti tagli dei tassi d'interesse da parte della Federal Reserve: il primo intervento è ora atteso in maggio, e non più in marzo come in precedenza. Vi sono però anche segnali di raffreddamento della congiuntura statunitense e di un atterraggio morbido dell'economia, elementi visti con favore dagli investitori.
Si confermano intanto le difficoltà della Cina, che è rimasta in deflazione in dicembre e che ha visto nel 2023 le esportazioni scendere per la prima volta dal 2016. Sul fronte aziendale nel pomeriggio è prevista la pubblicazione dei risultati delle banche americane JPMorgan, Bank of America, Citigroup e Wells Fargo.
A livello di singoli titoli l'attenzione è concentrata su Partners Group (-4,23%), che ha visto l'anno scorso aumentare i patrimoni amministrati, ma non quanto si aspettassero gli analisti. Novartis (+0,38%) avrebbe invece da parte sua rinunciato – stando a notizie di stampa – all'acquisizione di Cytokinetics, un'operazione che sarebbe potuta costare 10 miliardi di dollari. Fra gli altri valori SMI il più ispirato è Kühne+Nagel (+1,35%), mentre il meno convincente appare Richemont (-1,72%).
Nel mercato allargato AMS Osram (+3,20%) approfitta di un giudizio di Bernstein, mentre SGS (+1,36%) è favorita da un cambiamento di raccomandazione operato da Morgan Stanley.