Seduta tutta con il freno tirato per la borsa svizzera: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 10'782,28 punti, in flessione dello 0,10% rispetto a ieri, mentre il listino allargato SPI ha guadagnato lo 0,04% a 14'123,02 punti.
Keystone-SDA, hm, ats
22.03.2023, 17:46
22.03.2023, 17:47
SDA
La giornata è trascorsa nell'attesa delle decisioni della Federal Reserve, che in serata informerà sul futuro della sua politica monetaria. Lo spettro delle aspettative non è forse mai stato così ampio: taluni auspicano un taglio immediato dei tassi d'interesse, altri considerano puro veleno qualunque allentamento nella lotta all'inflazione.
Il mercato è chiaramente alla ricerca di una stabilizzazione: ogni giorno senza una notizia negativa proveniente dal mondo bancario è da considerare positivo, fanno notare gli operatori. I timori degli investitori, che trovano testimonianza in indicatori quali il prezzo dell'oro, si sono leggermente attenuati dopo il frenetico fine settimana.
In Svizzera UBS (-3,71% a 18,71 franchi) ha arretrato fortemente, dopo aver guadagnato ieri oltre il 12%, e lo stesso movimento è stato ricalcato anche da Credit Suisse (-5,95% a 0,83 franchi). La maggiore banca elvetica sembrerebbe non gradire l'intesa sottoscritta da CS con il suo ex consigliere d'amministrazione Michael Klein, che avrebbe dovuto dirigere la nuova entità CS First Boston: stando al Financial Times UBS starebbe cercando di rescindere il contratto. La stessa UBS vuole inoltre ricomprare debito: obbligazioni subordinate emesse appena la settimana scorsa.
Fra i pesi massimi difensivi Roche (-0,67% a 260,95 franchi) – che ha da parte sua annunciato una collaborazione con la società americana Eli Lilly per lo sviluppo di un test contro l'Alzheimer – e Novartis (-0,90% a 76,20 franchi) hanno arrancato dietro a Nestlé (+1,59% a 109,66 franchi),
Nel mercato allargato va segnalata la tonicità di Kühne+Nagel (+2,31% a 261,70 franchi), che potrebbe subentrare a Credit Suisse nell'SMI.