Mercati azionari La Borsa svizzera chiude in calo

ev, ats

8.6.2022 - 18:12

Chiusura in flessione oggi alla Borsa svizzera (foto d'archivio)
Chiusura in flessione oggi alla Borsa svizzera (foto d'archivio)
Keystone

La Borsa svizzera ha chiuso la seduta odierna in negativo con l'indice dei titoli guida SMI in flessione dello 0,58% a 11'467,39 punti e quello allargato SPI dello 0,62% a 14'708,64 punti.

Keystone-SDA, ev, ats

Sui mercati torna l'umore negativo dopo una serie di dati macroeconomici e i timori sull'andamento della crescita economia. Gli investitori guardano alle prossime decisioni della Banca centrale europea (BCE).

Nelle sue ultime previsioni, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) prevede un forte calo della crescita globale – 3% rispetto al 4,5% dello scorso dicembre – e un'impennata dell'inflazione quest'anno. «Il mondo pagherà a caro prezzo la guerra della Russia contro l'Ucraina», avverte la capoeconomista dell'OCSE Laurence Boone, aggiungendo che «questo declino è una conseguenza diretta della guerra». In Svizzera l'organizzazione con sede a Parigi prevede ancora un aumento del prodotto interno lordo (PIL) del 2,5% nell'anno in corso, contro un più 3,0% ipotizzato in precedenza. L'OCSE si mostra più cauta anche per il 2023 prevedendo un rallentamento della crescita economica all'1,3% dal precedente 1,8%.

Intanto oggi la Segreteria di Stato dell'economia (SECO) ha annunciato una sensibile diminuzione della disoccupazione in Svizzera a maggio sia rispetto al mese precedente che in confronto all'anno scorso: il numero di disoccupati nel quinto mese dell'anno è sceso sotto la soglia psicologica di 100'000 per la prima volta dalla metà del 2019.

In Germania, la produzione industriale ha registrato una leggera ripresa in aprile (+0,7%) – dopo il pesante calo di marzo (-3,7%) – nonostante le persistenti difficoltà di approvvigionamento e i costi dell'energia causati dalla guerra in Ucraina. Tuttavia, l'indicatore ha fatto meno bene dell'1,2% atteso dagli analisti, e in termini annuali l'evoluzione rimane negativa del 2,2%.

Sul listino principale Credit Suisse, che dopo aver avvertito sul profilarsi di una nuova perdita per il secondo trimestre a causa della magra performance nell'investment banking, ha registrato forti flessioni per tutta la durata della seduta, ha recuperato sul finale sulla scia di speculazioni chiudendo in netta progressione (+3,79% a 6,964 franchi). In calo invece l'altro titolo bancario UBS che ha ceduto il 2,61% a 17,715 franchi e gli assicurativi Swiss Re (-1,62% a 78,80 franchi), Swiss Life (-1,57% a 538,80 franchi) e Zurich (-1,55% a 432,80 franchi). Nello stesso comparto finanziario Partners Group ha perso lo 0,92% a 999,20 franchi.

Non hanno brillato neppure i valori particolarmente dipendenti dalla congiuntura che hanno chiuso tutti con segno «meno»: ABB -1,31% a 30,09 franchi, Geberit -0,53% a 526,00 franchi, Holcim -0,10% a 48,33 franchi e Sika -1,25% a 261,70 franchi. Mentre tra i pesi massimi difensivi l'unico a terminare in progressione è stato Roche (+0,33% a 319,45 franchi ): Nestlé e Novartis hanno lasciato sul terreno rispettivamente l'1,28% a 112,38 franchi e lo 0,17% a 85,78 franchi.

Oltre a Credit Suisse e a Roche segnano crescite Alcon (+0,27% a 73,48 franchi), Logitech (+0,27% a 58,40 franchi) e Lonza (+0,74% a 573,60 franchi).