Mercati azionari Borsa svizzera chiude in lieve rialzo, SMI +0,06%

hm, ats

11.11.2022 - 17:49

È stata una giornata che ha presentato accenti diversi.
È stata una giornata che ha presentato accenti diversi.
Keystone

La borsa svizzera archivia una buona settimana con una seduta terminata solo in lieve rialzo a causa del freno opposto dai suoi big difensivi: l'indice dei valori guida SMI ha chiuso a 11'127,15 punti, in progressione dello 0,06% rispetto a ieri.

Keystone-SDA, hm, ats

Il listino allargato SPI ha guadagnato lo 0,08% a 14'256,26 punti.

Il mercato è partito molto bene, arrivando in mattinata a superare gli 11'250 punti SMI, un livello che non si registrava dallo scorso mese di giugno, ma con il trascorrere delle ore ha poi ripiegato lentamente, scivolando anche temporaneamente in territorio negativo.

A favorire i corsi di molti titoli è stato l'inaspettato e significativo indebolimento dell'inflazione negli Stati Uniti nel mese di ottobre, che già aveva stimolato ieri le piazze finanziarie. Ciò ha innescato – soprattutto per i valori tecnologici – un vero e proprio «short squeeze», la situazione che si verifica quando gli operatori che avevano scommesso sul calo dei prezzi sono costretti a chiudere le loro posizioni ribassiste, comprando i titoli per evitare perdite ancora maggiori.

L'opinione dominante è che la Federal Reserve, alla luce degli ultimi dati sul rincaro, abbia ora un margine di manovra per rallentare i rialzi dei tassi. Ciò significa che nella prossima riunione di dicembre la banca centrale potrebbe ritoccare il tasso guida verso l'alto di soli 50 punti base, e non di 75 come più volte fatto di recente.

Gli osservatori più prudenti fanno comunque notare che l'inflazione è ancora ben lontana dall'obiettivo della Fed, che è del 2%. E non pochi mettono in guardia riguardo alla solidità della ripresa azionaria in atto: i rischi vengono ritenuti ancora considerevoli. Ci sono peraltro anche segnali positivi: uno è rappresentato dall'annuncio del governo cinese di un certo allentamento delle norme anti-Covid.

Sul fronte interno gli occhi sono rimasti puntati su Richemont (+10,46% a 118,30 franchi), protagonista di un balzo sulla scia di un risultato semestrale (per l'esercizio 2022/2023, terminato a fine settembre) assai migliore del previsto. In grande spolvero si sono mostrate anche Partners Group (+7,03% a 1048,50 franchi) – che ha annunciato un'importante acquisizione in Germania – e Alcon (+3,79% a 61,40 franchi).

Logitech (+4,60% a 59,12 franchi) ha beneficiato della ripresa dei valori tecnologici, ma acquisti sono stati segnalati anche su UBS (+3,35% a 17,46 franchi) e Credit Suisse (+4,35% a 4,27 franchi). Hanno per contro pesato negativamente sul listino i pesi massimi difensivi Nestlé (-1,84% a 108,06 franchi), Roche (-1,48% a 325,60 franchi) e Novartis (-4,00% a 79,01 franchi).

Nel mercato allargato si è messa in mostra Zur Rose (+14,12% a 33,78 franchi), un titolo che aveva parecchio sofferto negli ultimi mesi.