Mercati azionari La Borsa svizzera chiude in rialzo

hm, ats

20.10.2021 - 17:49

L'SMI è tornato a superare i 12'000 punti.
L'SMI è tornato a superare i 12'000 punti.
Keystone

La borsa svizzera chiude la seduta di metà settimana in rialzo: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 12'013,15 punti, in progressione dello 0,59% rispetto a ieri, mentre il listino allargato SPI ha guadagnato lo 0,55% a 15'490,58 punti.

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Fra gli investitori si è notata una rinnovata propensione al rischio, favorita da rallegranti risultati aziendali, cosa che ha permesso all'SMI di ritrovare quota 12'000 punti, un livello che non veniva più raggiunto ormai da tempo.

In secondo piano sembrano almeno per il momento passate le incognite che continuano a caratterizzare l'economia globale, a partire dal rincaro energetico e, più in generale, dall'inflazione: a questo proposito non è passato inosservato il fatto che in settembre nell'Eurozona l'aumento dei prezzi è salito ai massimi dal 2008. Continuano a creare grattacapi anche le difficoltà delle catene di approvvigionamento.

Il listino elvetico è stato trainato da Nestlé (+2,66% a 115,96 franchi), che ha presentato cifre trimestrali ben al di là delle attese, ritoccando allo stesso tempo al rialzo le previsioni. In difficoltà si è trovata per contro Roche (-1,61% a 352,20 franchi), che a sua volta ha presentato il bilancio dopo nove mesi: la crescita pronosticata non è stata giudicata sufficiente. Nello stesso segmento assicurativo si è mossa bene Novartis (+1,34% a 77,72 franchi) e ha dato ulteriori soddisfazioni Lonza (+1,66% a 734,80 franchi).

Non perfettamente unitari si sono mostrati i valori maggiormente dipendenti dai cicli economici quali ABB (+0,69% a 32,10 franchi), Sika (-0,48% a 313,80 franchi), Geberit (+0,39% a 716,00 franchi) e Holcim (+0,04% a 45,23 franchi). Nel segmento del lusso ha fatto un ulteriore passo avanti Richemont (+0,60% a 109,65 franchi), mentre in ambito tecnologico Logitech (-0,02% a 83,20 franchi) ha praticamente marciato sul posto.

Fra i bancari UBS (+0,53% a 16,02 franchi) è stata preferita a Credit Suisse (-1,72% a 9,62 franchi), che ha dovuto far fronte a un doppio colpo: da una parte un patteggiamento con l'autorità americana Sec per le sue attività in Mozambico, dall'altra un rimprovero della Finma. Con accenti diversi hanno chiuso gli assicurativi Swiss Life (-0,04% a 486,20 franchi), Swiss Re (+0,41% a 82,42 franchi) e Zurich (+1,27% a 397,30 franchi). Nello stesso comparto finanziario non ha sfigurato Partners Group (+0,97% a 1557,50 franchi).

Nel mercato allargato va segnalato l'arretramento di Kühne+Nagel (-3,06% a 288,60 franchi) dopo i trimestrali: l'azione aveva aperto in rialzo del 4%, ma il corso è poi affondato sulla scia dei realizzi di guadagno e dei timori riguardo alla tenuta dei trasporti mondiali.