La Borsa svizzera ha chiuso l'ultima seduta della settimana in ribasso, con l'indice SMI dei titoli guida in flessione dello 0,17% a 10'309,23 punti, mentre l'indice complessivo SPI è sceso dello 0,12% a quota 12'451,14.
Dopo l'euforia di ieri, quando la prospettiva di una imminente fine della disputa commerciale tra USA e Cina sembrava concreta, spingendo i mercati verso l'alto, oggi gli investitori sono diventati più cauti.
I riflettori nella giornata odierna si sono concentrati su Richemont, che stamane ha annunciato risultati semestrali deludenti, con un aumento del fatturato, ma con un netto calo degli utili, dovuto perlopiù a effetti eccezionali. Il titolo in borsa è sprofondato del 5,71% (a 74.68 franchi), trascinando in territorio negativo pure la concorrente Swatch (-2,15% a 277.50 franchi).
I listini sono stati frenati dal poco dinamismo dimostrato dal colosso dell'alimentare Nestlé (-0,04% a 104.12 franchi), mentre sono stati sostenuti dagli altri due pesi massimi difensivi, i farmaceutici Novartis (+1,20% a 87.50 franchi) e, in misura minore Roche (+0,47% a 297.40 franchi).
In evidenza tra i titoli ciclici Geberit (+0,99% a 512.40 franchi), mentre non hanno brillato né ABB (-0,05% a 21.55 franchi), né Adecco, che è rimasta incollata sulle quotazioni di ieri (a 60.22 franchi)
Per i bancari è stata una giornata da dimenticare: UBS ha lasciato sul campo l'1,28% (a 12.35 franchi) e Credit Suisse l'1,10% (a 13.045 franchi). Debole, sul mercato allargato, anche Julius Bär (-1,10% a 47.51 franchi). Hanno pagato dazio anche gli assicurativi: Swiss Life in particolare ha ceduto l'1,85% (a 499.00 franchi).
Sul mercato allargato è continuata la discesa di Obseva: ieri, dopo aver annunciato l'abbandono di un suo progetto di ricerca su un preparato volto ad aumentare l'efficacia della fecondazione in vitro, aveva perso il 47,50%: oggi ha ceduto un altro 21,19% (a 3.31 franchi).
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