La Borsa svizzera chiude in ribasso una seduta sempre trascorsa in territorio negativo. L'indice dei valori guida SMI ha terminato le contrattazioni in flessione dello 0,46% a 10'338,35 punti, mentre il listino globale SPI ha perso lo 0,41% a 12'486,28 punti.
Il mercato è sempre influenzato dal possibile slittamento, all'inizio del prossimo anno, dell'intesa sull'accordo commerciale tra Cina e Stati Uniti. Inoltre, l'approvazione da parte del Congresso Usa di una legge con cui sostiene il fronte delle proteste a Hong Kong ha attirato le critiche di Pechino.
Nel pomeriggio sono poi giunte le richieste di sussidi alla disoccupazione negli Stati Uniti, che la scorsa settimana sono rimaste invariate a quota 227'000 unità. Il dato è peggiore delle attese degli analisti, che scommettevano su quota 218'000. Sui listini ha poi pesato l'apertura debole di Wall Street.
A Zurigo, non sono riusciti a trainare il listino i pesi massimi difensivi Novartis (-0,31% a 89,58 franchi) e Nestlé (-1,04% a 103,22 franchi), mentre Roche (+0,03% a 302,85 franchi) – che ieri aveva segnato un nuovo massimo di sempre – è risultato in controtendenza.
Si sono mossi sotto la soglia di demarcazione i valori più sensibili ai cicli economici come ABB (-0,46% a 21,56 franchi), Adecco (-0,85% a 60,86 franchi), LafargeHolcim (-0,08% a 51,50 franchi), Sika (-0,58% a 170,65 franchi) e Geberit (-0,49% a 525,60 franchi).
Ancor meno convincenti, nel segmento del lusso, sono apparse Richemont (-1,19% a 74,72 franchi) e Swatch (-0,75% a 276,30 franchi). Sui due titoli sembrano pesare particolarmente le tensioni tra Cina e Stati Uniti.
Hanno chiuso contrastati i bancari UBS (-0,54% a 11,91 franchi) e Credit Suisse (+0,46% a 13,03 franchi), mentre meno bene hanno fatto gli assicurativi Zurich (-0,44% a 389,10 franchi), Swiss Life (-0,74% a 493,60 franchi) e Swiss Re (-0,56% a 105,86 franchi).
Nel mercato allargato si è messa in luce Schmolz+Bickenbach (+10,50% a 0,29 franchi). Stamane il gruppo siderurgico lucernese ha raggiunto un accordo con le autorità tedesche di vigilanza sulla concorrenza: pagherà una multa di 12,3 milioni di euro (13,5 milioni di franchi) per porre fine a un'inchiesta su sospette pratiche contrarie alla legge sui cartelli.
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