La borsa svizzera chiude in ribasso, per la settima volta nelle ultime otto sedute: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 10'297,65 punti, in flessione dell'1,26% rispetto a ieri, mentre il listino allargato SPI ha perso l'1,25% a 13'213,40 punti.
hm, ats
22.09.2022, 17:51
22.09.2022, 17:55
SDA
Il mercato ha segnato in mattinata un nuovo minimo dell'anno (SMI 10'266,70 punti), sulla scia della decisione di ieri della Federal Reserve americana, che ha operato il quinto aumento dei tassi del 2022 (+0,75 punti a una forchetta fra il 3% e il 3,25%). Il presidente Jerome Powell ha ribadito la sua determinazione nel riportare l'inflazione sotto il 2%.
Crescono così i timori su un atterraggio per nulla morbido dell'economia mondiale. E non pochi analisti si interrogano sugli effetti che quanto sta succedendo potrà avere sui paesi più in difficoltà: non viene esclusa una crisi globale del debito.
Una stretta monetaria è stata decisa anche sul fronte interno dalla Banca nazionale svizzera (BNS), che ha a sua volta aumentato di 0,75 punti il costo del denaro, innalzando il tasso guida al +0,5% e lasciandosi così alle spalle l'era degli interessi negativi. Sulla scia degli ultimi sviluppi mondiali i mercati si aspettavano però ancora di più e così l'euro, che poco prima delle comunicazioni aveva toccato un nuovo minimo di sempre sotto 0,95 franchi, si è improvvisamente sensibilmente rafforzato, arrivando a superare quota 0,97 franchi.
Per quanto riguarda i singoli titoli i riflettori erano puntati su Novartis (-0,98% a 75,05 franchi), che nella sua giornata degli investitori ha concretizzato gli obiettivi finanziari. Poco tonica è apparsa anche Roche (-0,72% a 311,60 franchi), mentre in contro tendenza si è mosso il terzo peso massimo difensivo, Nestlé (+0,98% a 107,38 franchi).
Fra i bancari Credit Suisse (-5,49% a 4,65 franchi) – interessata da un articolo del Financial Times che parla di una possibile divisione in tre segmenti del comparto investment banking – ha sofferto più di UBS (-2,18% a 15,25 franchi). Con perdite più o meno accentuate hanno terminato gli assicurativi Swiss Life (-3,88% a 480,40 franchi), Swiss Re (-1,14% a 78,30 franchi) e Zurich (-0,05% a 419,10 franchi). Nello stesso comparto finanziario ha perso fortemente terreno Partners Group (-7,82% a 806,00 franchi).
Tutti in negativo si sono rivelati valori particolarmente sensibili alla congiuntura quali ABB (-2,03% a 25,60 franchi), Holcim (-2,37% a 42,43 franchi), Sika (-4,16% a 198,10 franchi) e Geberit (-2,74% a 418,60 franchi). Le vendite hanno comunque interessato anche Richemont (-2,61% a 97,54 franchi), nel segmento del lusso, nonché – in ambito tecnlogico – Logitech (-2,33% a 45,24 franchi).
Nel mercato allargato la ticinese Medacta (-2,53% a 84,90 franchi) ha annunciato l'introduzione negli Usa di un suo nuovo prodotto ortopedico. Contro la corrente si è mossa DKSH (+2,36% a 71,45 franchi), sulla scia dell'annuncio di un'acquisizione in Nordamerica.